
L’acqua è vita, ma per milioni di persone nel mondo resta un lusso inaccessibile. Oggi, 1 persona su 4 non ha accesso all’acqua potabile. Lo ricorda Azione contro la fame, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, che ricorre domani.
Azione contro la fame è attiva in situazioni di emergenza, come conflitti e disastri naturali, dove interviene rapidamente per alleviare le sofferenze, fornendo nutrizione, acqua potabile e assistenza sanitaria. Parallelamente, l’organizzazione implementa progetti di sviluppo che puntano a rafforzare le capacità locali e a garantire la sostenibilità, contribuendo alla ricostruzione e al miglioramento delle condizioni di vita a lungo termine delle comunità. “Ho visto in prima persona il grande impatto positivo che i programmi di acqua, sanificazione e igiene hanno nella lotta contro la fame: investendo in questi, possiamo ridurre la fame, promuovere la salute e mitigare gli effetti del cambiamento climatico”, dice Bizuneh Assefa, specialista servizi di acqua e igiene di Azione contro la fame nel Corno d’Africa.
Azione contro la fame ha fornito aiuto a oltre un milione di persone a Gaza e in Cisgiordania attraverso interventi emergenziali, distribuendo pasti e acqua potabile, sostenendo agricoltori e piccole imprese, incentivando la produzione locale di cibo e verdure fresche e garantendo la rimozione dei rifiuti solidi. Tuttavia, l’accesso all’acqua potabile rimane critico: il 62% della popolazione di Gaza, pari a 1,4 milioni di persone, dispone di meno di 6 litri d’acqua al giorno per persona. “Continuiamo a distribuire acqua, tende, teli e kit igienici. Tutto questo rappresenta per noi una priorità assoluta”, spiega Natalia Anguera, responsabile delle Operazioni in Medio Oriente di Azione contro la fame.
Nel Corno d’Africa si sta manifestando la peggiore siccità degli ultimi 70 anni. In Kenya più di 5 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile e oltre 1 milione di bambini soffre di malnutrizione acuta. Azione contro la fame installa distributori automatici di acqua che funzionano ad energia solare: lo Smart Water Tap. Il sistema sfrutta l’energia solare per purificare l’acqua, incanalarla dal sottosuolo e immagazzinarla in un serbatoio. La gestione è data interamente alla comunità, in modo da promuoverne l’autonomia. “Il sistema mira a garantire l’accesso all’acqua sicura a tutti, uomini e donne, ma sono soprattutto le donne ad averne beneficiato. Smart Tap ha svolto un ruolo fondamentale nella riduzione della violenza di genere. Sta anche mettendo le donne in condizione di pianificare le loro finanze e di assumere ruoli decisionali per le loro famiglie”, afferma Leo Oketch Awuor, responsabile del programma in Kenya.
In Uganda Azione contro la fame promuove un’iniziativa agricola basata sul modello di utilizzo ottimizzato del terreno (Optimized Land Use Model – Olum), che promuove l’uso efficiente delle risorse idriche per adattarsi ai cambiamenti climatici e migliorare la qualità delle coltivazioni.
La Giordania è il secondo Paese al mondo per stress idrico. Azione contro la fame lavora per migliorare le condizioni di vita dei rifugiati e delle comunità ospitanti, promuovendo pratiche di conservazione dell’acqua e garantendo l’accesso ai servizi igienico-sanitari. Nel campo profughi di Azraq, che ospita oltre 41.500 rifugiati siriani, la mancanza di acqua potabile è un’emergenza quotidiana, soprattutto nei mesi estivi, quando le temperature diventano insostenibili. Ikram, rifugiata siriana e volontaria comunitaria per Azione Contro la Fame, sensibilizza le donne del campo sull’importanza della conservazione dell’acqua e delle pratiche igieniche.