
Oggi a Norcia, città in ricostruzione dopo il sisma del 2016, sotto la grande statua del Santo patrono d’Europa e poco distante dalla Basilica che ne custodisce il luogo natale e che si spera di riaprire entro la fine dell’anno, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, ha presieduto la messa con la partecipazione delle autorità civili e militari, tra cui la presidente della Giunta regionale dell’Umbria Stefania Proietti, e di tanti fedeli. Presenti i monaci dell’Abbazia di S. Benedetto in Monte, luogo dove ieri è giunta la Fiaccola benedettina “Pro pace et Europa una”. “Gli esempi della vita di Benedetto – ha affermato mons. Boccardo nell’omelia – sono in grado di ispirarci regole pratiche di comportamento”. “La morale di Benedetto – ha aggiunto – è una grande comprensione degli uomini e delle loro debolezze; una saggia fiducia nelle loro possibilità; un grande slancio verso ideali elevati che possono apparire particolarmente esigenti, ma con la ferma convinzione che lo sforzo non è vano, che il bene è sempre possibile ed è per tutti ed è più forte del male e delle sue diverse manifestazioni; una fiducia assoluta nell’aiuto che il Padre che è nei cieli continua ad assicurarci; una grande “simpatia” per tutto ciò che c’è in questo mondo: la natura e la scienza, la politica, l’arte e la fede”. “Viviamo un momento particolarmente difficile: trepidiamo per la situazione in Medio Oriente e assistiamo inorriditi al decollare di aerei carichi di bombe per polverizzare le macerie di Gaza, distruggere gli ospedali da campo, uccidere civili inermi – ha ricordato il presule – seguiamo con attenzione quanto avviene nell’Ucraina sottoposta a bombardamenti e attacchi sistematici e guardiamo con speranza alla possibile intesa con la Russia; lamentiamo l’arroganza e la mancanza di dialogo tra i potenti della terra; constatiamo con preoccupazione come le Istituzioni internazionali sono state svuotate di significato e prestigio, a cominciare dall’Onu; diciamo ad alta voce il disappunto per un’Europa che sta scegliendo in modo sconsiderato di riarmarsi e potenziare gli eserciti, quando eravamo convinti di essere finalmente usciti dalla logica della guerra. Di fronte a questa situazione preoccupante – ha concluso mons. Boccardo – servono uomini e donne saggi e coraggiosi, animati da valori forti, portatori di una cultura ricca di umanità, per edificare un’Europa che – come ha detto recentemente il card. Matteo Zuppi, Presidente della Cei – non sia un insieme di Istituzioni lontane, ma sia figlia di una lunga storia comune, sia madre della speranza di un futuro umano”.