Salute: Osp. Bambino Gesù, nel 2024 quasi 500 accessi a Ps per punture d’insetti. Rimuovere pungiglione, adrenalina in caso di allergia grave. Per soggetti a rischio immunoterapia desensibilizzante

Infografica Osp. Bambino Gesù

I mesi estivi e quelli autunnali sono i periodi più rischiosi per le punture di insetti con pungiglioni: vespe (compresa quella orientale, sempre più diffusa in Italia), calabroni, bombi e api. L’Ospedale pediatrico Bambino Gesù spiega che è importante riuscire a distinguere una reazione normale da una reazione allergica. Diversi insetti con pungiglione quando pungono iniettano sostanze nocive che provocano bruciore, rossore, dolore e prurito; reazioni del tutto normali se localizzate nella sede della puntura e se limitate nell’estensione, nella gravità e nella durata. Si parla invece di allergia al veleno degli insetti quando la reazione locale è troppo estesa, grave e duratura. In qualche caso viene interessata gran parte di un braccio o di una gamba, ma il massimo allarme deve essere considerato quando una reazione colpisce lontano: per esempio se, punto su una mano, il paziente presenta orticaria sul tronco. Il rigonfiamento raggiunge un picco massimo entro le 48 ore e può durare fino a 7-10 giorni. A volte si presentano anche febbre (lieve rialzo della temperatura corporea), spossatezza e nausea.
Le punture di imenotteri scatenano reazioni allergiche in circa 2 persone su 100. Fortunatamente, tra i bambini il fenomeno è molto meno frequente che negli adulti. Tuttavia, proprio a causa del veleno di insetti, ogni anno in Italia muoiono da 5 a 20 persone (tra adulti e bambini). Lo scorso anno sono stati quasi 483 gli accessi al pronto soccorso dell’Ospedale per punture di insetti, portando il totale a 1.261 negli ultimi 3 anni. “In caso di reazione allergica grave, la somministrazione tempestiva di adrenalina è la terapia salvavita – sottolinea Alessandro Giovanni Fiocchi, responsabile di Allergologia dell’Ospedale –. È importante che i bambini a rischio abbiano sempre con sé l’adrenalina autoiniettabile e che i genitori siano adeguatamente istruiti sul suo utilizzo”.
Per ridurre il rischio punture, si raccomanda di far indossare al bambino pantaloni lunghi e maniche lunghe durante le passeggiate o le gite, soprattutto nelle prime ore della mattina o al tramonto. Evitare saponi, shampoo e deodoranti profumati poiché attirano gli insetti. In occasione di gite o passeggiate, applicare alle parti non coperte un repellente per insetti, i più efficaci contengono il 50% di dietiltoluamide. Quando si mangia all’aperto, è opportuno tenere coperti cibi e bevande, soprattutto se dolci. Quando si viaggia, è meglio tenere chiusi i finestrini dell’auto. In caso di puntura, rimuovere immediatamente il pungiglione, applicare impacchi freddi e, se necessario, ricorrere a una visita specialistica dall’allergologo. Presso il Bambino Gesù è attivo anche il Centro antiveleni a cui rivolgersi per le emergenze. Il centro è raggiungibile telefonicamente h24 al numero 06 6859 3726.
L’immunoterapia desensibilizzante, nota anche come “vaccino anti-allergico”, è l’unica terapia in grado di ridurre il rischio di reazioni gravi alle punture di insetti e all’esposizione ai pollini. Consiste nella somministrazione controllata di dosi crescenti dell’allergene, per un periodo di 3-5 anni, ed è indicata nei bambini con allergie particolarmente severe. Le malattie per cui è documentato un beneficio dell’immunoterapia specifica comprendono la rinite e la congiuntivite allergica, l’asma allergico e l’ipersensibilità al veleno di imenotteri. “Nei bambini con reazioni allergiche importanti, la vaccinazione specifica è essenziale per garantire una protezione efficace e sicura nel tempo. I vaccini antiallergici rappresentano oggi l’unica terapia in grado di educare il sistema immunitario curando così la causa dell’allergia e non solo i sintomi”, conclude Fiocchi.

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