
È stato presentato oggi a Roma “Protect Us”, il cortometraggio che denuncia lo sfruttamento di bambini e adolescenti attraverso l’intelligenza artificiale generativa e i chatbot, realizzato da WeProtect Global Alliance, organizzazione internazionale di cui Fondazione Sos il Telefono Azzurro Ets è partner.
L’opera cinematografica è stata prodotta da Shft, realtà specializzata e attiva in ambito digitale: dai contenuti social ad alto impatto, ai documentari basati su campagne per piattaforme di streaming.
Il documentario mette a nudo la realtà dell’uso improprio dell’AI raccontando, attraverso le testimonianze reali degli adolescenti, le tragiche esperienze di alcuni ragazzi in rete che hanno sperimentato sulla loro pelle sextortion (estorsione sessuale), conversazioni con chatbot basati sull’IA e i deepfake pornografici.
“Il trauma di questi crimini non è solo profondamente personale, ma anche indelebile. Immagini e interazioni vengono condivise e amplificate algoritmicamente attraverso il paesaggio digitale, perpetuando il danno molto tempo dopo la violazione iniziale”, ha affermato la produttrice del corto la baronessa Joanna Shields, ex ministra britannica per la sicurezza e la protezione di Internet e fondatrice di We Protect Global Alliance.
Scopo di Protect Us è denunciare lo sfruttamento sessuale dei giovani online. Questa pratica è in forte e inquietante aumento. Si stima che nello scorso anno 300 milioni di bambini siano stati vittime di sfruttamento e abuso sessuale online.
Il cortometraggio realizzato da We Protect e promosso da Telefono Azzurro sarà diffuso prossimamente nelle scuole italiane affinché gli studenti acquisiscano maggiore consapevolezza sui rischi della rete.
WeProtect e Telefono Azzurro lanciano un appello ai leader di tutto il mondo: è ormai più che necessario mettere a punto e adottare misure governative chiare e decisive per proteggere i giovani in rete. La situazione richiede un’opera di sensibilizzazione collettiva sui rischi dell’AI, ma soprattutto una cooperazione internazionale per prevenire ulteriori danni ai bambini. È altresì fondamentale accompagnare i più piccoli verso un uso consapevole degli strumenti digitali, per proteggerli dai rischi della “rete” e tutelare il loro benessere psicologico.
“È facilissimo, per i ragazzi di oggi, interfacciarsi con i dispositivi digitali e rimanere intrappolati nei loro meccanismi nefasti e dalle conseguenze gravissime per il loro futuro”, ricorda il presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo.
“Oggi più che mai la necessità primaria è quella di educare al meglio i nostri ragazzi, confrontarci con loro, ascoltarli e renderli così attori consapevoli di questa rivoluzione epocale. In occasione del Safer Internet Day 2025 abbiamo lanciato il Manifesto per una rete più sicura, affinché aziende, istituzioni, educatori e famiglie possano impegnarsi in un cammino comune di costruzione di un ecosistema digitale sicuro e inclusivo. Dobbiamo affrontare questa sfida con le competenze adeguate: è in ballo il futuro delle nuove generazioni”, conclude Caffo.