“Il Consiglio europeo deplora la rottura del cessate il fuoco a Gaza, che ha causato un gran numero di vittime civili nei recenti attacchi aerei. Deplora il rifiuto di Hamas di consegnare gli ostaggi rimasti”. Lo si legge nel documento “Conclusioni” appena prodotto dai 27 leader Ue riuniti oggi e domani a Bruxelles. Il Consiglio europeo chiede “un immediato ritorno alla piena attuazione dell’accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi”. Sottolinea “la necessità di progredire verso la sua seconda fase, in vista della piena attuazione che porti al rilascio di tutti gli ostaggi e alla fine definitiva delle ostilità”. Il Consiglio europeo ricorda l’importanza “di un accesso senza ostacoli per la distribuzione di assistenza umanitaria su larga scala all’interno e in tutta Gaza. Tale accesso e distribuzione, nonché la fornitura di elettricità a Gaza, anche per gli impianti di desalinizzazione dell’acqua, devono essere ripresi immediatamente”. Inoltre il Consiglio “accoglie con favore il piano di ripresa e ricostruzione araba approvato al vertice del Cairo del 4 marzo 2025. L’Unione europea è pronta a impegnarsi con i suoi partner arabi, nonché con altri partner internazionali, su tale base”. L’Unione europea “rimane fermamente impegnata per una pace duratura e sostenibile basata sulla soluzione dei due Stati”.
Il Consiglio europeo condanna poi “fermamente” la “recente violenza diffusa contro i civili nella regione costiera della Siria e sollecita le autorità di transizione a garantire la protezione di tutti i civili e che gli autori di violenze siano ritenuti responsabili. […] Il Consiglio europeo sottolinea l’importanza di una transizione pacifica e inclusiva in Siria, libera da dannose interferenze straniere, e la tutela dei diritti dei siriani di ogni estrazione etnica e religiosa, senza discriminazioni. L’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale della Siria entro confini sicuri dovrebbero essere pienamente rispettate”.
Il Consiglio europeo “accoglie con favore la fine dell’impasse politica in Libano ed esprime la disponibilità dell’Unione europea a collaborare con le nuove autorità per stabilizzare la situazione economica e di sicurezza nel Paese”.