Assistenti sociali: Rosina (Cnoas), “siamo un presidio di giustizia sociale” affinché le opportunità “siano diritto di tutti”

“Grazie al ministro Calderone che riconosce, ancora una volta, l’importanza della nostra professione, ma noi non siamo soltanto a fianco delle povertà di ieri e di oggi e dei provvedimenti che si cerca di prendere per attenuarle. Noi siamo la spina nel fianco di tutti i Governi, quello di oggi e quelli di ieri, perché ogni giorno ricordiamo le ingiustizie, gli errori, le leggi di Bilancio sbagliate o le norme che dimenticano le persone disabili o anziane, le famiglie, le bambine, i ragazzi, i migranti…”. Lo ha detto Barbara Rosina, presidente dell’Ordine assistenti sociali (Cnoas), al convegno organizzato con la Fondazione nazionale e l’Ordine regionale della Sicilia, ad Agrigento, Capitale italiana della cultura 2025.
“Avere cura, coltivare. Perché il servizio sociale è cultura”, il titolo dell’evento al quale hanno partecipato, in presenza e on-line, oltre 3mila assistenti sociali per ascoltare il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone – che ha inviato un video – insieme ai vertici culturali e politici della Regione e della città.
Con la presidente di Fnas, Silvana Mordeglia, e il presidente del Croas, Giuseppe Ciulla, Rosina ha ricordato che ogni assistente sociale “è un presidio di giustizia sociale, un interlocutore nei processi di accompagnamento, un professionista che tutela e orienta, spesso colmando le lacune di un sistema di protezione sociale frammentato e sotto pressione. Ogni giorno traduciamo in azione i principi fondamentali della Costituzione: il diritto all’uguaglianza, alla salute, la tutela delle famiglie, dell’infanzia, delle persone fragili, contro ogni esclusione, violenza e marginalità”. “Perché – ha concluso – le opportunità non siano privilegio di pochi, ma diritto di tutti”.

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