Yemen: Porte aperte/Open doors, testimonianze dei cristiani locali dopo i raid Usa nelle zone controllate dagli Houthi

(Foto: ANSA/SIR)

“Finora, grazie a Dio, non sappiamo di cristiani tra i deceduti, ma la situazione è spaventosa. Molti civili sono stati uccisi e la condizione del paese è disastrosa”: è la testimonianza di Saleh (nome di fantasia), cristiano yemenita responsabile locale di una chiesa, raccolta da Porte Aperte/Open doors, organizzazione cristiana dal 1955 impegnata al fianco dei cristiani perseguitati. Lo scorso fine settimana, gli Usa hanno lanciato più di 47 attacchi aerei sulle aree controllate dagli Houthi (gruppo ribelle che controlla gran parte dello Yemen ndr.), prendendo di mira Sana’a, la capitale, insieme a diversi attacchi in altre aree del Paese. Finora, 53 persone sono state dichiarate morte a causa dei raid. “I pochi cristiani rimasti nelle aree controllate dagli Houthi devono essere cauti” rimarca Majdi (nome di fantasia) un fratello che vive nel Paese: “Da ottobre 2023 abbiamo smesso di riunirci a causa di problemi di sicurezza. È più sicuro non riunirsi, per non rischiare di attirare l’attenzione. Cerchiamo di rimanere connessi in modi diversi, ad esempio comunicando online, anche se siamo monitorati. Ci sono stati attacchi anche vicino a noi, ma grazie a Dio non c’è stata nessuna vittima tra amici e familiari. Siamo tutti scossi”. “Lodiamo il Signore perché in altri governatorati del paese la Chiesa è ancora in grado di riunirsi di tanto in tanto e di crescere nella comunione, nel discepolato e nella fede. Preghiamo per giorni migliori per il nostro popolo, abbiamo bisogno di un po’ di pace”, aggiunge Zahra (nome di fantasia), cristiana yemenita. Porte Aperte/Open doors invita a pregare per i cristiani locali in questi giorni, “affinché possano essere luce nel buio profondo in cui il Paese si trova”. Lo Yemen si trova alla posizione numero 3 della World Watch List. Il Paese è diviso in territori governati da tre diverse forze governative, oltre ad alcune aree controllate da al-Qaeda e dallo Stato Islamico. Nessuna delle forze coinvolte è favorevole ai cristiani, e la costituzione ufficiale sostiene la sharia (legge islamica) senza garantire alcuna libertà di religione. L’1% degli yemeniti appartenente a religioni minoritarie è gravemente emarginato.

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