Ragazzi fuori famiglia: Agevolando, ieri a Roma la 3ª Conferenza nazionale del Care Leavers Network

Cinquanta ragazzi e ragazze in Senato con un’unica voce: quella dei care leavers italiani. Ragazzi e ragazze che da undici anni vivono e fanno crescere il Care Leavers Network Italia, cuore dell’Associazione Agevolando, e che ieri, nella 3ª Conferenza nazionale del Care Leavers Network, hanno raccontato il loro universo chiedendo a chi ascoltava, le Istituzioni, di prendersene carico e cura. Nel corso della mattinata trascorsa nella Sala Atti parlamentari della Biblioteca del Senato Giovanni Spadolini su iniziativa della senatrice Sandra Zampa, ragazzi e ragazzi accomunati da una vita in cui la famiglia di origine non ha saputo essere casa, affetto e cura, hanno acceso una luce su un universo sociale di circa 7mila giovani – degli oltre 33mila minorenni che in Italia vivono fuori famiglia – che ogni anno, compiendo 18 anni, si ritrovano soli. Sono i care leavers, ragazzi e ragazze cresciuti fuori famiglia, in comunità o affido, per i quali la legge attuale prevede che al compimento della maggiore età si chiuda il percorso di tutela. Ma come si diventa adulti in 24 ore?
Per migliorare il sistema di accoglienza fuori famiglia e di accompagnamento all’autonomia, i ragazzi e le ragazze hanno letto in Senato le raccomandazioni che hanno discusso, elaborato e scritto insieme negli ultimi due anni, nel corso del progetto Erasmus+ KA154-YOU Youth participation activities, finanziato dalla Commissione Ue. Lo hanno fatto incontrandosi a Tolè, Cagliari, Catania e Roma, in lunghi weekend di lavoro e condivisione. Un documento in 23 punti, strutturato nelle aree di pensiero e intervento “Accompagnamento all’autonomia”, “Abitare”, “Benessere”, “Burocrazia” e “Inclusione e sensibilizzazione”.
La raccomandazione 2 recita: “Il Governo o il Parlamento nel definire una legge di cui al punto 1, ridefiniscano lo status di care leaver ampliandolo fino al venticinquesimo anno di età e ai Minori Stranieri Non Accompagnati che diventano maggiorenni, superando i criteri di inclusione stringenti che erano imposti dall’articolo 1, commi 250 e 251, della legge 27/12/2017, n°205. In tal modo, è possibile rispondere anche al principio di efficienza nell’implementazione di una misura, qual è il progetto Care Leaver”.
Cecilia Dante, coordinatrice nazionale del Care Leavers Network Italia, ha augurato che “il lavoro fatto da queste ragazze e da questi ragazzi con impegno e serietà in questi due anni, nella quotidianità di vite complicate, seguiti dalla professionalità e dalla dedizione dei loro referenti regionali, possa essere un esempio per tutti noi di impegno civico e politico”.
Per Federico Zullo, presidente di Agevolando Aps,”c’è ancora moltissimo da fare. I ragazze e le ragazze chiedono di rendere universale e strutturale la sperimentazione ‘care leavers’ avviata dopo la conferenza del 2017 e ritengono inoltre che essa vada allungata fino al 25esimo anno di età, perché a 21 anni è troppo presto per perdere un aiuto così importante e decisivo. E poi ci sono i temi per loro nevralgici come il diritto ad avere una casa, la necessità di avere un supporto psicologico, la continuità degli interventi sanitari dopo il compimento della maggiore età, l’attenzione all’ascolto, la garanzia di una loro reale partecipazione alle decisioni che li riguardano, durante tutto il percorso di accoglienza, e dopo. Infine una riduzione della complessità delle procedure burocratiche e/o di regolarizzazione, che tanto complicano e affaticano i percorsi di autonomia, sia dei care leavers italiani sia, e soprattutto, di quelli stranieri”.

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