L’unico strumento sicuro ed efficace per prevenire il morbillo e le sue complicazioni è la vaccinazione. Le evidenze scientifiche sono chiare: il morbillo è una malattia grave e altamente contagiosa, e senza un’adeguata copertura vaccinale il virus torna a diffondersi, mettendo a rischio la salute pubblica. Teorie come quella che una corretta alimentazione o l’assunzione di vitamina A possano sostituire il vaccino – purtroppo sostenute negli ultimi mesi anche da figure pubbliche di rilievo – sono scientificamente infondate. Lo sostiene la Società italiana di pediatria (Sip), ricordando che secondo l’ultimo aggiornamento del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), tra febbraio 2024 e gennaio 2025 sono stati registrati 32.265 casi di morbillo nei Paesi Ue. L’Italia è tra le nazioni più colpite, con 1.097 contagi, seconda solo alla Romania (27.568). L’86% dei casi riguarda persone non vaccinate, confermando che la scarsa copertura vaccinale è la causa principale della ripresa del virus. E ancora, i dati diffusi dall’Istituto superiore di sanità (Iss) registrano (dal primo gennaio 2025 al 28 febbraio 2025) 127 casi di morbillo in Italia, oltre il 90% ha riguardato soggetti non vaccinati, il 7% vaccinati con una sola dose.
“La vaccinazione è l’unico mezzo per fermare la diffusione del morbillo”, ribadisce il presidente Sip, Rino Agostiniani. “Per ottenere l’immunità di comunità e proteggere chi non può vaccinarsi è necessario raggiungere e mantenere nel corso del tempo una copertura superiore al 95% in tutte le fasce di età, ma siamo ancora lontani da questo obiettivo”.
Uno dei fattori che ostacolano la vaccinazione è la disinformazione che alimenta paure infondate. “Contrastare la disinformazione è essenziale per tutelare la salute pubblica”, afferma Rocco Russo, responsabile Tavolo tecnico vaccinazioni della Sip. Di qui un documento con domande e risposte per “fornire ai genitori informazioni chiare e scientificamente corrette, per aiutarli a prendere decisioni libere e consapevoli”.