Un lungo discorso della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, alla Royal Danish Military Academy a Copenaghen, è stata oggi l’occasione per parlare di sicurezza e di difesa europea e per spiegare che “se l’Europa vuole evitare la guerra, deve prepararsi alla guerra”. Proprio la Danimarca, infatti, è profondamente consapevole in tema di minacce, una delle quali è “la competizione per l’influenza nella regione artica, inclusa la Groenlandia”. Rivolgendosi ai cittadini dell’isola e della Danimarca ha dichiarato: “L’Europa difenderà sempre la sovranità e l’integrità territoriale” e ha definito “vera leadership” la decisione del governo danese di aumentare la spesa per la difesa al 3% del Pil nei prossimi due anni. Von der Leyen ha quindi spostato il discorso sul tema del “dividendo di pace”, secondo cui l’andamento della spesa per la difesa cresce in tempi di conflitto e cala in contesti di relativa pace: “Ciò ha portato a investimenti insufficienti nella difesa e, francamente, a un’eccessiva compiacenza”, ha sintetizzato Von der Leyen, con avversari che si sono nel frattempo rimobilitati e hanno sfidato “le regole che governano la sicurezza globale”. Così oggi è tempo di porre fine al dividendo di pace perché “l’era delle sfere di influenza e della competizione di potere è tornata”. E la Russia, determinata “a negare ad altri Paesi il diritto di scegliere la propria strada”, ora sta creando un’economia di guerra, con il 40% del bilancio federale, pari al 9% del Pil, per la difesa, per alimentare la guerra di aggressione in Ucraina, ma anche per prepararsi “al futuro confronto con le democrazie europee”.