Papa al Gemelli: il decorso della quarta settimana

La terza settimana di ricovero del Papa al Policlinico Gemelli si è conclusa con l’irrompere della sua voce, a sorpresa, prima dell’avvio della quotidiana recita del Rosario in piazza San Pietro. Il 6 marzo, infatti, è stato trasmesso un audio con un suo saluto, in spagnolo, in segno di gratitudine per i messaggi ricevuti: “Vi ringrazio di cuore per le preghiere per la mia salute. Che Dio vi benedica”. La quarta settimana del ricovero è all’insegna della stabilità, con lo scioglimento della prognosi, pur in un quadro clinico che resta complesso. Il 6 marzo le condizioni di salute del Papa vengono definite “stabili”, senza episodi di insufficienza respiratoria, e con la continuazione, “con beneficio”, della fisioterapia respiratoria e motoria. Pur mantenendo ancora la prognosi riservata, proprio per le condizioni di stabilità – per la prima volta – i medici decidono di diradare i bollettini, rimandando quello successivo a sabato 8 marzo, giorno in cui le condizioni cliniche rimangono stabili, con “una buona risposta alla terapia” e “un graduale, lieve miglioramento”, anche se la prognosi resta “prudenzialmente” riservata. Dal 9 marzo il Papa comincia a seguire regolarmente gli esercizi spirituali per la Curia Romana, in collegamento con l’Aula Paolo VI, nelle due sessioni, mattutina e pomeridiana. Lunedì 10 marzo arriva finalmente la buona notizia: i medici decidono di sciogliere la prognosi, in considerazione del perdurare della stabilità delle condizioni cliniche del Santo Padre e del consolidamento dei miglioramenti registrati nei giorni precedenti. Tuttavia, “in considerazione della complessità del quadro clinico e dell’importante quadro infettivo presentato al ricovero”, viene stabilito di continuare “per ulteriori giorni” la terapia farmacologica in ambiente ospedaliero, senza specificarne però la durata. Anche il 12 marzo le condizioni cliniche rimangono “stazionarie”, con una radiografia del torace che ha confermato i miglioramenti registrati nei giorni precedenti. Continua l’alternanza tra ossigenazione ad alti flussi di giorno e ventilazione meccanica non invasiva di notte.

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