Diocesi: Acireale, incontro sull’impegno di Cri e Chiesa nei corridoi umanitari. Mons. Raspanti, “accogliere non significa rinunciare alla propria cultura”

(Foto diocesi di Acireale)

Ieri, giovedì 13 marzo, nell’Archivio storico diocesano di Acireale, alla presenza del vescovo Antonino Raspanti, il giornalista Mario Scelzo e il presidente nazionale della Croce rossa italiana, Rosario Valastro, hanno dialogato sull’“impegno della Croce rossa e della Chiesa nei corridoi umanitari”. Ha moderato l’incontro Emilia Contarino, psicologa psicoterapeuta.
La Croce rossa italiana, si è evidenziato nel corso della serata, continua a promuovere la realtà dei corridoi umanitari, forma di aiuto concreto a chi fugge da guerre e persecuzioni. Un’azione che unisce solidarietà, accoglienza e rispetto per la dignità umana.
“I corridoi umanitari dovrebbero essere una realtà nei territori di guerra ed anche dei luoghi dai quali si fugge per discriminazione e persecuzioni. Questo consentirebbe di diminuire morti e sofferenze. La dignità dell’uomo non sopporta eccezioni in nessun caso”, ha detto Rosario Valastro. “I corridoi umanitari – ha dichiarato Scelzo – sono uno dei principali esempi della Chiesa in uscita, perché traducono in forma concreta quella che è l’accoglienza delle persone in difficoltà”. Il fenomeno migratorio non va gestito favorendo le comunità ghetto, ma cercando di garantire un sistema di inclusione concreto che garantisca la dignità a ciascuno. Così infatti ha concluso il vescovo Raspanti: “Accogliere non significa rinunciare alla propria cultura, ma saper fare sintesi in un mondo sempre più globalizzato”. In sala presenti una rappresentanza della Croce rossa italiana, la Caritas diocesana, la realtà “Acireale abbraccia la Siria” e la Comunità Papa Giovanni XXIII di Santa Venerina che ha accolto una famiglia siriana grazie al progetto “Operazione Colomba”.

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