Catastrofica e senza precedenti, la tempesta che venerdì scorso, in pochissimo tempo, ha messo in ginocchio la città argentina di Bahía Blanca (provincia di Buenos Aires, 600 chilometri a sud della capitale) e i suoi sobborghi, soprattutto meridionali: 400 millimetri di pioggia (cioè le precipitazioni medie di un anno), un bilancio provvisorio di 16 morti (ma ci sono ancora diversi dispersi) e oltre 1.400 persone evacuate. L’arcivescovo di Bahía Blanca, mons. Carlos Azpiroz Costa, e il vescovo ausiliare, mons. Pedro Fournau, hanno diffuso un comunicato in cui esprimono la loro vicinanza a coloro che stanno soffrendo per le conseguenze della tempesta e in particolare per coloro che hanno perso una persona cara, o ancora non sanno se sia viva, e per coloro che hanno perso la loro abitazione. “In tempi difficili, la solidarietà rinnova il nostro legame come umanità”, ricordano i vescovi, che invitano alla solidarietà: “Non possiamo non vedere, anche in mezzo a tanta sofferenza, un segno di speranza: non siamo soli, Dio ci ha fatti fratelli e sorelle, e possiamo trovare il modo di diventare sempre più una comunità”. Quindi, la richiesta, nella preghiera, a Nostra Signora della Misericordia di “sostenere la speranza di tutti e di intercedere per questa città di Bahia Blanca, che l’ha come Madre e patrona”.
Caritas Argentina, nel frattempo, incoraggia la comunità cattolica e la popolazione del Paese a collaborare con le famiglie colpite dal maltempo. “La città di Bahia Blanca è stata colpita da gravi inondazioni a causa di una forte tempesta che ha colpito la zona – si legge –. La Caritas sta lavorando per assistere i bisogni urgenti delle famiglie e delle comunità colpite”. L’organizzazione sottolinea che, nel mezzo di questa emergenza, “il contributo di tutti è un aiuto inestimabile per coloro che hanno perso tutto”.