Malghe di Porzus: Mattarella, “democrazia non ha timori nel confrontarsi con la propria storia. Ricordare è un atto di giustizia e di verità”

“La democrazia non ha timori nel confrontarsi con la propria storia. Ricordare è un atto di giustizia e di verità: di questo anzitutto si nutre il desiderio di libertà”. Lo ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al presidente dell’Associazione partigiani Osoppo-Friuli, Roberto Volpetti. ed alla presidente onoraria Paola Del Din in occasione dell’80° anniversario dell’eccidio delle Malghe di Porzus. Uno degli episodi – sottolinea il capo dello Stato – verificatosi “nel conflitto più torbido avvenuto nel nostro Paese all’interno del movimento di liberazione dal nazifascismo. I caduti osovani appartengono alla storia del riscatto italiano, conquistato anche grazie alla loro dedizione e al loro coraggio”. “Le circostanze che portarono un Gruppo di Azione patriottica, formazione di matrice comunista, a ordire l’agguato e a compiere le esecuzioni, sono una pagina abietta nelle tragedie che martoriarono il nostro confine orientale, seminando dolore nel tempo, anche oltre le libertà riguadagnate”, ammonisce Mattarella, secondo cui “quell’eccidio ci appare oggi ancor più feroce e insensato di quanto già allora non si mostrasse. Rigidità ideologica e cecità politica si mescolarono con i disegni di rivendicazioni territoriali di un nascente regime nei confronti dell’Italia. Dal sacrificio di ogni partigiano caduto è nato il percorso compiuto nella democrazia dal popolo italiano e dai popoli europei”. “L’Osoppo-Friuli fu protagonista nella lotta di liberazione, partecipando alla costituzione delle zone libere Nimis, Attimis e Faedis, di quella della Carnia e dell’Alto Friuli: settecentoventicinque i patrioti della formazione caduti in combattimento. La Repubblica – conclude il presidente – si inchina nel ricordo dei valorosi partigiani del Gruppo Divisioni Osoppo”.

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