
La regina Rania Al Abdullah, accompagnata da Laura Mattarella, ha visitato martedì la mostra “Giordania: l’alba del Cristianesimo” presso il Palazzo della Cancelleria a Roma, dove ha invitato gli europei a visitare la Giordania e a scoprire il suo ricco patrimonio. Organizzata sotto il patrocinio del re Abdullah II, la mostra della durata di un mese è frutto di una collaborazione tra il Ministero del Turismo e delle Antichità della Giordania, l’Ente del Turismo giordano e la Santa Sede.
La mostra presenta 90 reperti provenienti da oltre 30 diversi siti archeologici in Giordania, con l’obiettivo di evidenziare l’importanza storica del Paese per il Cristianesimo. Invitando i visitatori da tutta Italia ed Europa a visitare la Giordania, la regina ha sottolineato l’eccezionale ricchezza culturale del Paese e la sua fiorente comunità cristiana, una delle più antiche al mondo. “La Giordania è la terra dell’ospitalità, chiunque ci abbia visitato potrà confermare il calore e l’accoglienza del popolo giordano. Ma la Giordania è anche intrisa di storia. Ovunque ci si volti, risuonano gli echi delle antiche civiltà che un tempo chiamavano questa terra casa,” ha dichiarato la regina Rania. “Con una straordinaria combinazione di culture e tradizioni, il nostro Paese ha qualcosa per tutti. La Giordania è un’esperienza che non vorrete perdere,” ha aggiunto.
Il segretario di Stato della Santa Sede, card. Pietro Parolin, il gran cancelliere dell’Ordine di Malta, Riccardo Paternò di Montecupo, il presidente del Patrimonio della Sede apostolica, mons. Giordano Piccinotti, l’ambasciatore di Giordania in Italia, Kais Abu Dayyeh, e l’ambasciatrice di Giordania presso la Repubblica francese e la Santa Sede, Leena Al Hadid, hanno accolto la regina alla mostra, che celebra i 30 anni di relazioni diplomatiche tra la Giordania e la Santa Sede. Le diverse esposizioni ripercorrono l’evoluzione del Cristianesimo in Giordania attraverso diverse epoche storiche, a partire dal battesimo di Cristo, passando per l’Impero bizantino e quello islamico, fino all’attuale era hascemita. La mostra include anche reperti provenienti da cinque luoghi di pellegrinaggio in Giordania, tra cui il Monte Nebo, memoriale del Profeta Mosè; Tel Mar Elias, luogo di nascita del Profeta Elia; la Chiesa di Nostra Signora del Monte, santuario dedicato alla Madre Maria; Macheronte, sito del martirio di Giovanni Battista; e il sito del Battesimo di Gesù Cristo.