La maggior parte dei giovani elettori tedeschi, fino a 24 anni, ha votato per i partiti estremisti alle elezioni per il Bundestag del 23 febbraio: il 25 percento dei voti espressi in questa fascia d’età è andato al Partito di sinistra Die Linke, il 21 percento al partito Alternativa per la Germania – Afd, populista e di estrema destra. La presidente federale della Bdkj (Federazione dei giovani cattolici tedeschi), Lena Bloemacher, ha analizzato il voto giovanile in una intervista al portale cattolico katholisch.de, chiedendosi cosa debbano fare i partiti del centro democratico per tornare ad essere attraenti per i giovani elettori: “Durante la campagna elettorale i giovani hanno sperimentato che le loro prospettive, i loro interessi e le loro preoccupazioni erano scarsamente rappresentati – ha detto Bloemacher – e in generale, negli ultimi anni hanno ricevuto poca attenzione, ad esempio nella gestione della crisi climatica e per le ripercussioni della pandemia del Covid-19”. Quindi “non sorprende che ora si rivolgano a partiti” che parlano a loro direttamente. Per quanto riguarda l’elezione dell’AfD evidenzia come “la crescente normalizzazione di narrazioni, posizioni e prospettive di estrema destra nella politica, nella società e nei media, nonché nell’ambiente dei giovani, rende certamente più difficile distinguere tra posizioni estremiste”. È importante, ora, per Bloemacher, “lavorare insieme per una visione democratica della società”. Per l’esponente Bdkj, se i partiti del centro democratico vogliono tornare ad essere attraenti agli occhi dei giovani, dovranno “ascoltare i bambini, gli adolescenti e i giovani e prendere sul serio loro e le loro preoccupazioni”.