Naufragio di Cutro: sr. Neusa de Fátima (Scalabriniane), “la dignità dei migranti sia pienamente riconosciuta e tutelata”

“Non si dimentichino le vite spezzate e si costruisca un futuro in cui la dignità dei migranti sia pienamente riconosciuta e tutelata”. Lo dice oggi Suor Neusa de Fátima Mariano, superiora generale delle Suore Missionarie Scalabriniane, a due anni dal tragico naufragio di Cutro dove hanno perso la vita 94 migranti. “Non possiamo permettere che tragedie come quella di Cutro si ripetano. È urgente un cambiamento nelle politiche migratorie europee, affinché siano garantite vie sicure di migrazione e si ponga fine a questa strage silenziosa nel Mediterraneo”, ha detto al Sir. Due anni dopo, “il dolore delle famiglie delle vittime – aggiunge la religiosa – resta vivo, così come la loro richiesta di verità e giustizia. I superstiti continuano a lottare per ricongiungersi con i propri cari e per ottenere un riconoscimento del dramma vissuto. Organizzazioni umanitarie, comunità religiose e associazioni per i diritti umani chiedono con insistenza l’apertura di corridoi umanitari, vie legali e sicure per i migranti, e una maggiore responsabilità da parte delle istituzioni europee”. Sr. Neusa cita la nota della Conferenza episcopale calabra che ha ribadito la necessità di non dimenticare questa tragedia: “Non possiamo restare indifferenti di fronte a tanto dolore. Dobbiamo essere costruttori di ponti e non di muri, testimoniando con la nostra vita il valore inestimabile dell’accoglienza e della fraternità”. “Come Chiesa e come società, siamo chiamati a costruire comunità in cui nessuno si senta straniero,Immigrati dove ogni persona possa trovare accoglienza, protezione, promozione e integrazione”, sottolinea aggiungendo che in questo tempo giubilare, “siamo chiamati a riscoprire la speranza e a tradurla in azioni concrete di solidarietà. Il Giubileo ci invita a guardare al futuro con fiducia, costruendo un mondo più giusto e fraterno, dove la migrazione non sia più segnata da sofferenza e morte, ma diventi un cammino di vita e di speranza per tutti”.

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