Nel 2025 ricorrono i 1700 anni dalla celebrazione, a Nicea, del primo Concilio ecumenico della storia. È per commemorare questa ricorrenza che la Pontificia Università Gregoriana e l’Università di Münster, attraverso il Cluster of Excellence “Religion and Politics”, organizzano un convegno internazionale dal titolo “The Confession of the Council of Nicaea: History and Theology” (“La confessione del Concilio di Nicea: storia e teologia”). L’obiettivo del convegno – si legge in un comunicato di presentazione dell’evento – è quello di promuovere il dialogo tra la ricerca storica sul Concilio e le questioni teologico-sistematiche relative al significato attuale del Credo niceno. Il convegno sarà quindi diviso in due parti. Nella prima parte, che si svolgerà a Roma dal 27 febbraio al 1° marzo, interverranno eminenti studiosi di Nicea provenienti dai campi della teologia, della filosofia, della filologia e della storia. La seconda parte, che sarà celebrata a Münster dal 15 al 17 ottobre 2025, si concentrerà sulla questione di cosa significhi il Concilio per la relazione tra cristianesimo ed ebraismo, e tra cristianesimo e islam. “Il primo Concilio ecumenico della storia ha formulato un Credo che è ancora fondamentale per quasi tutte le chiese oggi. Unisce cristiani cattolici, protestanti e ortodossi”, afferma Michael Seewald, professore di Dogmatica e Storia del dogma all’Università di Münster. Il gesuita Philipp G. Renczes, decano della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana aggiunge: “Ciò che fa la differenza tra prima e dopo Nicea è ciò che è rimasto da allora: la verità della fede è stata portata in una forma comune”.