Ucraina: Univ. Cattolica e Soleterre, oltre 9 milioni di persone a rischio salute mentale a tre anni dall’inizio della guerra

(Foto Soleterre)

A tre anni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, 12,7 milioni di persone necessitano di assistenza umanitaria e 9,6 milioni sono a rischio di sviluppare o già affette da problemi di salute mentale. È quanto emerge dalla ricerca condotta dalla fondazione Soleterre in collaborazione con l’Unità di ricerca di psicologia del trauma dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Lo studio ha analizzato l’evoluzione dei livelli di ansia, depressione e disturbo post-traumatico da stress (Ptsd) nella popolazione sfollata nelle regioni di Kharkiv, Dnipro e Zaporizhzhia. I dati raccolti mostrano che “il 76,5% degli intervistati è soggetto ad avere una forma di depressione, di cui il 47,1% presenta una depressione maggiore, suddivisa in lieve (22%), moderata (18,9%) e severa (6,2%)”, mentre “il 42,8% manifesta gravi sintomi da Ptsd”. Dopo un percorso di supporto psicologico, “circa l’87% non presenta sintomi di depressione” e la percentuale di individui con gravi sintomi da Ptsd si è ridotta dal 42,8% al 19,4%. “La guerra è una tragedia che colpisce indiscriminatamente, distruggendo vite, comunità e speranze”, afferma Damiano Rizzi, presidente di Soleterre, sottolineando che “oggi la guerra si ferma sostenendo le organizzazioni umanitarie che intervengono nei contesti di conflitto”.

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