“Nel giorno più buio per Israele e per le nostre comunità, con il cuore frantumato, il nostro grido soffocato è rivolto a gran voce al mondo silenzioso e ai leader politici o religiosi che giudicano Israele ribadendo, ancora una volta, che trattenere le vite o i corpi di una madre e dei due bambini piccoli è il vero crimine più crudele”. Lo afferma la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni in una dichiarazione diffusa a commento del rilascio da parte di Hamas di 4 salme, i corpi di Shiri, dei piccoli Ariel e Kfir e di Oded Lifschiz z.l. assicurando “il nostro minuto di silenzio e preghiera”. “Tenere gli ostaggi come carte da gioco per uno scambio con sanguinari terroristi – aggiunge la Di Segni – è una vergogna per l’intera umanità, e sicuramente per quella che si considera civile”. La presidente Ucei richiama anche “l’attenzione del Governo e delle forze politiche attive al nostro fianco per il varo della Strategia di contrasto all’antisemitismo che riconosce questo orrore come minaccia anche per l’Italia stessa”. “L’imperativo adesso è farci forza con chi è ancora lucido. Le nostre lacrime vanno raccolte e devono diventare un pozzo e un fiume che abbevera alimenta vita in Israele e nelle nostre comunità. In questo giorno di lutto la vicinanza delle nostre comunità alle famiglie Bibas, Lifschiz e Israele tutta”.