“Credo che il segno bello di oggi è che ci siamo messi in ascolto. Questo è un primo passo. Il desiderio è sicuramente di partire da una tradizione grande che la Chiesa ha sempre avuto di profezia sul mondo, sull’educabilità, sulla vita, sulla dignità delle persone con disabilità. Oggi credo che siamo chiamati un po’ a cambiare, a sostenere, ad avere un’ottica nuova dei nostri servizi e sostegni”. Lo ha detto suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità della Cei, in occasione dell’incontro di approfondimento sul decreto legislativo n. 62/2024 che introduce il “Progetto di vita” per le persone con disabilità, che si è svolto oggi pomeriggio a Roma. “Questo decreto tiene conto del desiderio, che è una cosa molto bella – ha aggiunto -. È molto bello pensare che una legge si metta dalla parte del desiderio, perché riconosce anche che il primo attore è la persona con disabilità assieme agli altri. Nessuno può parlare di progetto di vita da solo. E questo obbliga – è anche un po’ il desiderio di oggi – a fare rete, a lavorare insieme, ad accompagnare specialmente pensando alle persone con disabilità, giovani e adulte, e quelle acquisite che interpellano la vita e la loro famiglia in altre modalità”.