“Nell’epoca delle tecnoscienze e, in specie, dell’intelligenza artificiale, si deve guardare con empatia l’uomo, come chiede il pensiero di Cristo che anima il nostro essere e si fa pure nostro pensiero”. Lo ha detto questa mattina mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia e gran cancelliere della Facoltà teologica del Triveneto, nella prolusione “Quale cultura per l’Europa? Ragioni di speranza nel tempo dello smarrimento: interpretare il presente, progettare il futuro”, tenuta in occasione del Dies academicus della Facoltà che ne apre l’anno del ventennale di fondazione.
“La Facoltà – ha proseguito Moraglia – è comunità di docenti e studenti e s’impegna a servizio del sapere scientifico (didattica e ricerca) considerando la realtà in tutte le sue dimensioni; sì, è un laboratorio di cultura filosofica e teologica che si applica e non si adatta in modo acritico alle affascinanti sfide che la cultura oggi ci propone”. Il patriarca ha quindi delineato alcuni tratti essenziali della cultura odierna e, nel tempo del soggettivismo e dello smarrimento, ha evidenziato tra le “ragioni di speranza” la capacità dell’uomo di orientarsi al vero e al bene attraverso i quali incontrare Dio. Per i vent’anni della Facoltà, il gran cancelliere ha espresso un ringraziamento a tutte le donne e gli uomini che si sono succeduti nell’ambito del governo dell’istituzione accademica, e in particolare agli studenti, chierici, consacrati/e, laici e laiche: “è per loro che la Facoltà è stata costituita e vive a servizio non solo delle nostre Chiese ma, anche, del nostro territorio, della nostra gente, perché la cultura sia sempre in grado di interpellare e interessare tutte le dimensioni e le corde dell’uomo”. Infine l’augurio affinché la Facoltà “sappia farsi interprete della verità dell’uomo del nostro tempo, che è l’uomo di sempre nella luce di Dio”. Richiamando la metafora della luce, cui Papa Francesco ha paragonato la teologia, il patriarca ha concluso: “La nostra Facoltà possa essere luce gentile e irradiante, andando anche oltre l’ambito di coloro che partecipano a percorsi di formazione accademica e, per tutti, si ponga come strumento d’intelligenza della fede”.