Diocesi: mons. Tisi (Trento) ricorda Sara Piffer, “un dono dello Spirito”

(Foto diocesi di Trento)

“La vita ci insegna che l’amore e l’amicizia sono dei sentimenti così forti che non possono essere mai distrutti, nemmeno dalla morte”. È la frase lasciata scritta da Sara Piffer, la diciannovenne ciclista di Palù di Giovo, vittima di un drammatico incidente lo scorso 24 gennaio. L’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi, l’ha definita una vera “perla”, ripetendola commosso ai giovani di Passi di Vangelo, riuniti il 13 febbraio in seminario per il loro appuntamento mensile. Tra loro anche i fratelli di Sara, Gabriele e Cristian, che hanno consegnato personalmente all’arcivescovo le parole della ragazza, ritrovate tra i suoi appunti. “Un dono dello Spirito”, ha sottolineato mons. Tisi, annunciando che a marzo tornerà a Palù per ricordarla e raccogliere il suo desiderio di creare un gruppo di pastorale giovanile in valle. “Di lei – ha aggiunto – i familiari stanno scoprendo molte cose, stanno emergendo scritti che non vogliamo tenere chiusi”. Durante la serata, l’arcivescovo ha commentato il Vangelo della guarigione del paralitico di Betzatà: “Non c’è nulla di peggiore che passare la vita senza amare”.

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