
Fondazione Soleterre, fin dal 2020, ha dovuto affrontare sfide straordinarie, specializzandosi nel “garantire la continuità delle cure oncologiche pediatriche in situazioni di emergenza”. Dopo la pandemia globale, nel 2022 con l’inizio della guerra in Ucraina, nel 2023 con il devastante terremoto in Marocco e lo scoppio del conflitto in Palestina, la Fondazione ha sostenuto nuove e urgenti necessità. Fornire farmaci vitali, come chemioterapie e antitumorali, agli ospedali in difficoltà, evacuare pazienti gravi verso Paesi sicuri dove continuare le cure, e aprire strutture di accoglienza per chi ha perso tutto, sono solo alcune delle azioni messe in atto. Lo ricorda oggi Soleterre, nel rapporto annuale presentato in occasione della Giornata mondiale contro il cancro infantile del 15 febbraio.
Nei territori colpiti da conflitti, Soleterre fornisce primo soccorso psicologico e riabilitazione neuro-motoria per traumi e amputazioni, con 1.469 interventi effettuati solo in Ucraina. Il supporto è stato esteso a 120 operatori sanitari, tra cui 60 in Ucraina e 22 in Palestina, un sostegno essenziale per prevenire il burnout e aiutarli a gestire il carico emotivo. “Garantire il benessere psicologico degli operatori non è solo una forma di cura verso di loro ma è fondamentale per preservare la stabilità del sistema di supporto e per assicurare la continuità e la qualità del servizio erogato, costruendo una rete di supporto più forte e capace di rispondere alle immense sfide poste da questi contesti estremi”, evidenzia Soleterre.