
Nel 2024, Fondazione Soleterre, con il programma globale “Grande contro il cancro”, ha supportato 28.571 beneficiari di cure, accompagnamento e formazione, in 7 Paesi – Italia, Ucraina, Palestina, Uganda, Marocco, Costa d’Avorio e Burkina Faso – di cui 7.347 bambini e loro familiari, grazie a una collaborazione con 22 organizzazioni partner e un impiego di oltre 1,2 milioni di euro in progetti umanitari. In Italia, in particolare, è stata lanciata la campagna “Uno psicologo per ogni reparto”, che ha portato all’approvazione di un emendamento alla Legge di Bilancio 2025, consentendo l’assunzione di psicologi in alcune delle onco-ematologie pediatriche pubbliche che ne hanno più bisogno con un finanziamento di 500.000 euro annui per tre anni.
Questi sono alcuni dei numeri relativi al 2024 del programma globale per l’oncologia pediatrica “Grande contro il cancro” di Fondazione Soleterre che emergono nel rapporto annuale presentato in occasione della Giornata mondiale contro il cancro infantile del 15 febbraio e che raccoglie dati, risultati e prospettive del lavoro di supporto ai bambini malati di tumore e alle loro famiglie.
Damiano Rizzi, presidente di Fondazione Soleterre, per l’occasione ha ribadito l’importanza del supporto psicologico: “La cura del cancro infantile non è più possibile senza un adeguato supporto psico-oncologico. Gli esseri umani non sono solo corpi da curare ma persone da accompagnare verso il futuro soprattutto nei momenti difficili della loro vita. Sono uno psico-oncologo e ho visto con i miei occhi come sia in Italia sia nelle zone di guerra, come in Palestina e Ucraina, i bambini si chiedono perché curarsi? Che vita avrò? Chi mi ridarà gli anni di scuola persi, gli amici mai incontrati e i giorni dell’infanzia chiusi una stanza in ospedale? Quali le prospettive per il futuro? Abbiamo bisogno di dare cure ma nello stesso tempo di dare senso alle vite dei bambini in cura. Alla nostra vita. Soprattutto quando rischiamo di perderla per una malattia potenzialmente mortale”.
Anche la presa in carico psico-oncologica dei pazienti e dei loro familiari è diventata una priorità: vivere con il costante timore di morire, sopravvivendo a un’esplosione o a un terremoto, è una fonte di stress che si somma alla già traumatica esperienza della malattia. È provato che un maggiore benessere mentale corrisponde a tassi di guarigione più alti, grazie a una migliore resilienza dei pazienti, al sostegno ai caregiver e alla riduzione dell’abbandono delle cure. Dal 2017 al 2024, il numero di bambini malati di cancro seguiti psicologicamente da Soleterre è quadruplicato passando da 431 a 1.644, mentre le sedute per i loro familiari sono aumentate da 492 a 7.964, evidenziando l’importanza del sostegno per ridurre il trauma legato alla malattia e migliorare il percorso di cura.