Il presunto attentato di questa mattina a Monaco di Baviera, in cui un’auto lanciata sulla folla ha ferito almeno 28 persone, alcune in modo molto grave, diventa subito dibattito politico. Mentre la Polizia indaga per definire i contorni del gesto, e le testate riportano immagini e resoconti di un gesto compiuto da un giovane afghano di 24 anni, richiedente asilo già noto alle forze dell’ordine, la vicenda è scontro politico, in un tempo di complicata campagna elettorale. “Scholz chiede l’espulsione del presunto colpevole” è il titolo del Die Zeit che segue addirittura con un live blog il dipanarsi dei fatti e del dibattito. L’ancora per dieci giorni cancelliere Olaf Scholz ha infatti dichiarato con inusitata fermezza “nessuna clemenza” per l’attentatore e che “il governo federale sta pianificando di aumentare le deportazioni in Afghanistan per i criminali gravi”, compreso quindi l’omicida. Sul Welt la posizione dell’editoriale di Ulf Paschardt è chiara “Nessuna società, per quanto aperta, può sopportare questo”. L’attentato avviene due settimane dopo che “Spd e Verdi hanno impedito la tanto attesa inversione di tendenza nella politica migratoria. Era l’ultima possibilità per inviare un segnale ai cittadini prima delle elezioni. E adesso? Siamo rimasti scioccati dalle immagini di Monaco di Baviera”. Dalla leader dell’AfD Alice Weidel, un commento sui social: “Milioni di persone sono venute da noi dopo aver gettato via i loro passaporti. E non sappiamo chi siano. Monaco, Aschaffenburg, Solingen, Mannheim e molti altri luoghi di morte lo dimostrano: abbiamo bisogno di una svolta nella migrazione, e ne abbiamo bisogno subito”.