
“Viviamo in un mondo spesso segnato da forme distorte di affettività, in cui il principio del ‘ciò che piace a me’ spinge a cercare nell’altro più la soddisfazione dei propri bisogni che la gioia di un incontro fecondo”. A lanciare il grido d’allarme è il Papa, nell’omelia dei primi vespri presieduti nella basilica di San Pietro in occasione della Festa della Presentazione del Signore e della Giornata mondiale della vita consacrata, che ricorre domani, 2 febbraio. “Ciò genera, nelle relazioni, atteggiamenti di superficialità e precarietà, egocentrismo ed edonismo, immaturità e irresponsabilità morale, per cui si sostituiscono lo sposo e la sposa di tutta la vita con il partner del momento, i figli accolti come dono con quelli pretesi come ‘diritto’ o eliminati come ‘disturbo’”, ha detto Francesco, soffermandosi sui tre voti dei religiosi: povertà, castità e obbedienza.