“Dopo la pubblicazione della Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis da parte della Congregazione (ora Dicastero) per il Clero nel 2016, si è reso necessario ‘approntare un nuovo documento nel quale siano recepiti i principi e le istanze da essa offerti, conciliando le peculiarità del contesto ecclesiale italiano con il modello proposto dalla Chiesa universale’”. Così si legge nell’introduzione della Ratio Nationalis, un testo normativo e vincolante per i seminari italiani, concepito per rispondere alle esigenze formative dei presbiteri in un tempo di profondi cambiamenti ecclesiali e sociali. Il percorso di stesura del documento ha incluso “un’ampia consultazione dei formatori dei Seminari italiani, tramite un questionario consegnato anche a una parte di seminaristi, di giovani preti, di religiosi e di religiose e ai responsabili diocesani della pastorale vocazionale”. Frutto di questo lavoro è un testo che punta a “delimitare il perimetro in cui possiamo muoverci creativamente e in cui rimanere uniti camminando insieme”. Centrale è il concetto del discepolato: “Il discepolo è colui che vive il discernimento per comprendere quale sia la volontà del Signore nel vissuto quotidiano, accogliendo e vivendo la missione insieme al Popolo di Dio”. “La formazione è un processo che inizia in Seminario e continua per tutta la vita”, ribadisce la Ratio, sottolineando la necessità di “saldare fortemente la formazione iniziale con quella permanente, come due fasi di un unico e ininterrotto processo discepolare e missionario”. Un documento che rimane “aperto a futuri aggiornamenti che il vissuto ecclesiale potrà richiedere”.