Ratio Nationalis: mons. Manetti (Cei), “missione e comunione come orizzonte fondamentale della formazione”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Il presente documento presenta un iter formativo al presbiterato articolato in due tempi fondamentali: una prima fase di carattere iniziatico, dedicata alla costruzione della consistenza interiore, in un rapporto educativo forte con i formatori, attraverso lo sviluppo di una solida vita spirituale, l’applicazione seria allo studio e alla preghiera, una vita comunitaria intensa, la conoscenza di sé. La seconda fase è più dedicata alla scoperta del Popolo di Dio, imparando a stare in mezzo ad esso e a riconoscervi i carismi suscitati dal Signore, con animo lieto e spirito di servizio”. Lo si legge nella presentazione alla Ratio Nationalis firmata da mons. Stefano Manetti, vescovo di Fiesole e presidente della Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata. Entrato in vigore oggi, 9 gennaio, ad experimentum per tre anni, il documento “La formazione dei presbiteri nelle chiese in Italia. Orientamenti e norme per i seminari” (quarta edizione) è stato approvato dalla 78ª Assemblea generale della Cei, svoltasi ad Assisi dal 13 al 16 novembre 2023. Il testo sottolinea che “si prende in considerazione un maggiore collegamento del percorso formativo dei candidati con la vita quotidiana della comunità cristiana”, in linea con le istanze emerse durante il Cammino sinodale delle Chiese in Italia. Nel primo capitolo, si affronta la questione centrale su quale prete si debba formare e per quale Chiesa: “Si assume la formazione permanente in alcuni suoi elementi, ritenuti necessari al presbitero italiano odierno, come paradigma della formazione in Seminario; si accentuano decisamente le due dimensioni della missione e della comunione come orizzonte fondamentale di tale formazione”. Il documento richiama anche l’importanza della personalizzazione del percorso formativo: “Lo stile fondamentale della proposta educativa chiede di investire sugli obiettivi formativi senza scandire i tempi in modo rigido e predefinito”.

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