Papa Francesco: al Corpo diplomatico, serve “alfabetizzazione mediatica” per fronteggiare l’intelligenza artificiale

(Foto Vatican Media/SIR)

L’intelligenza artificiale “porta con sé indubbi vantaggi per l’umanità”, ma “non se ne possono tacere i limiti e le insidie, poiché spesso contribuiscono alla polarizzazione, al restringimento delle prospettive mentali, alla semplificazione della realtà, al rischio di abusi, all’ansia e, paradossalmente, all’isolamento, in particolare attraverso l’uso dei social media e dei giochi online”. Lo denuncia Papa Francesco, che nel discorso al Corpo diplomatico, letto da mons. Ciampanelli, sottolinea che “l’incremento dell’intelligenza artificiale amplifica le preoccupazioni relative ai diritti di proprietà intellettuale, alla sicurezza del lavoro per milioni di persone, al rispetto della privacy e alla protezione dell’ambiente dai rifiuti elettronici (e-waste)”. “Quasi nessun angolo del mondo è rimasto inalterato dall’ampia trasformazione culturale determinata dagli incalzanti progressi della tecnologia, ed è sempre più evidente un allineamento a interessi commerciali, che genera una cultura radicata nel consumismo”, ha osservato il Pontefice. Questo “sbilanciamento minaccia di sovvertire l’ordine dei valori inerenti alla creazione di relazioni, all’educazione e alla trasmissione dei costumi sociali, mentre i genitori, i parenti più stretti e gli educatori devono rimanere i principali canali di trasmissione della cultura, a vantaggio dei quali i Governi dovrebbero limitarsi a un ruolo di supporto delle loro responsabilità formative”. Di qui l’appello del Papa a promuovere “un’educazione come alfabetizzazione mediatica, volta ad offrire strumenti essenziali per promuovere le capacità di pensiero critico, per dotare i giovani dei mezzi necessari alla crescita personale e alla partecipazione attiva al futuro delle loro società”.

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