Siria: sen. Pellegrino (diritti umani e libertà culto), “Siria sulla strada della democrazia è sogno di padre Dall’Oglio che si avvera”

Padre Paolo Dall'Oglio

“Ci auguriamo che il nuovo Governo siriano guidato da Al Jolani mantenga la promessa di lasciare definitivamente alle spalle quel fondamentalismo che ha foraggiato il regime di Assad, e persegua una stagione di riforme che riportino la Siria sulla strada della democrazia, del rispetto dei diritti umani e della libertà di culto”. Lo ha detto la senatrice Cinzia Pellegrino, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione straordinaria per i diritti umani, durante il convegno da lei promosso, per la presentazione e proiezione del film documentario “Paolo dall’Oglio” svoltosi oggi in Sala Zuccari, presso il Senato. Un evento per ricordare “a circa un mese dal cambio repentino del governo politico della Siria, un uomo straordinario che la considerava il luogo fondamentale per il dialogo con il mondo islamico. Paolo dall’Oglio ci aveva creduto, fondando la comunità al-Khalil di Deir Mar Musa e che tutt’oggi rappresenta un punto dove le identità si incontrano e vivono nel rispetto reciproco, rifiutando il fondamentalismo”. “Tutto questo – ha concluso – è importante per il futuro del popolo siriano, ma anche un passo indispensabile per la stabilità in Medio Oriente. E sarebbe anche un sogno di Paolo, che finalmente si avvera”. Nel suo intervento, richiamandosi alle parole della senatrice, Francesca Dall’Oglio, sorella di Paolo, ha evidenziato “l’attualità del pensiero di Paolo e della sua vocazione al dialogo con il mondo musulmano. Per me, essendo passati questi lunghi 11 anni dal suo sequestro, è stato veramente molto bello ed emozionante. Anche la testimonianza della vicinanza del Governo, della quale si è fatta portavoce la Senatrice, è un segno importante che si sta cercando la verità sulla sorte di Paolo”, ha concluso. Per il senatore di Fratelli d’Italia Giulio Terzi di Sant’Agata “padre Paolo Dall’Oglio è stato un gigante della non violenza e del dialogo, un uomo che però seppe predicare la non violenza in senso difensivo, una figura gigantesca della fede e della civiltà. Cacciato dalla Siria nel novembre del 2011 da un’atroce dittatura, quella di Assad, aveva già intuito tutto prima ancora dell’esplosione delle primavere arabe, è stato un predicatore del dialogo a tutti i costi e, a distanza di quasi quindici anni, restiamo ancora fiduciosi del suo ritorno”.

 

 

 

 

 

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