“Il ministero dell’esorcismo è segno della misericordia di Cristo, un’opera di liberazione e consolazione per chi soffre”. Lo afferma l’Associazione internazionale esorcisti (Aie) nella nota diffusa il 6 gennaio. Ispirandosi alla parabola del buon Samaritano, l’Aie sottolinea che l’esorcista è chiamato a “fasciare le ferite” di chi subisce l’azione straordinaria del Maligno, portando la consolazione del Vangelo. “Questo ministero richiede formazione, discernimento e il mandato dell’Ordinario, rifuggendo ogni forma di protagonismo o improvvisazione”, prosegue la nota. L’Aie mette in guardia contro l’uso improprio di oggetti sacri e pratiche superstiziose, ricordando che “la liberazione si ottiene attraverso la fede, la preghiera e la vita sacramentale”. L’esorcista deve agire come “ministro di Gesù Cristo”, avendo fiducia nella grazia divina e respingendo la paura, che “è un’arma del demonio”. La nota invita infine i fedeli a riscoprire la speranza che nasce dal cammino cristiano e dalla potenza del Cristo Risorto.