Ecuador: su invito dei vescovi tutto il Paese prega per i quattro minorenni scomparsi e ritrovati carbonizzati. Erano stati prelevati da uomini in uniforme, 16 militari indagati

Il loro drammatico caso ha scosso l’Ecuador, suscitando inquietanti interrogativi. I fratelli José e Ismael Arroyo, Saúl Arboleda e Steven Medina, tutti minorenni di età compresa tra gli 11 e i 15 anni, erano scomparsi l’8 dicembre 2024, dopo essere stati prelevati da uomini in uniforme a Guayaquil, nel quartiere povero di Las Malvinas, un quartiere povero nel sud di Guayaquil. I resti dei loro corpi, carbonizzati, sono stati rinvenuti lo scorso 31 dicembre, come ha confermato la Procura generale, la quale ha anche comunicato di aver richiesto l’arresto e la detenzione preventiva per 16 soldati che sono sotto inchiesta. Domenica 5 gennaio si è pregato in tutte le chiese del Paese per i quattro ragazzi e per le loro famiglie, come richiesto dalla Conferenza episcopale ecuadoriana, in un comunicato. “Come abbiamo dichiarato nel nostro comunicato del 23 dicembre, la scomparsa di Josué, Ismael, Saúl e Steven ha commosso tutti noi. L’annuncio del ritrovamento dei loro resti carbonizzati riempie di indignazione i cuori di ogni uomo e donna di buona volontà in Ecuador e non solo. Il pianto e le lacrime dei genitori, della famiglia e degli amici sono i nostri”, si legge nella nota. I vescovi hanno anche invitato a pregare per i genitori dei minori, “che l’arcidiocesi di Guayaquil ha accompagnato fin dal primo momento, e a elevare una preghiera affinché l’impegno a sradicare la violenza che ferisce e fa male al nostro presente e al nostro futuro sia il contributo concreto che possiamo dare come cattolici a questo clima rarefatto dalla menzogna, dall’impunità e dalla dimenticanza”.

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