Papa Francesco: Angelus, “riconoscere Gesù nell’abbandonato”

“Noi, oggi, a quale categoria apparteniamo? Siamo più simili ai pastori, che la notte stessa vanno in fretta alla grotta, e ai Magi d’Oriente, che partono fiduciosi alla ricerca del Figlio di Dio fatto uomo; o siamo più simili a coloro che, pur essendo fisicamente vicinissimi a lui, non aprono le porte del loro cuore e della loro vita, rimangono chiusi e insensibili alla presenza di Gesù?”. A domandarlo ai fedeli riuniti in piazza San Pietro per l’Angelus dell’Epifania è stato il Papa, che questa mattina ha presieduto nella basilica di San Pietro. “Facciamoci questa domanda”, ha proseguito a braccio: “Secondo una storia, un quarto re mago arriva tardi a Gerusalemme, proprio nel giorno della Crocifissione di Gesù, perché si è fermato nella strada ad aiutare tutti i bisognosi con i doni preziosi che incontrava. Alla fine è salito un vecchio che ha detto: ‘Tutto quello che hai fatto per l’ultimo dei fratelli lo hai fatto per me’. È una bella storia, questa”. “Chiediamo alla Vergine Maria che ci aiuti, affinché, imitando i pastori e i Magi, sappiamo riconoscere Gesù vicino a noi, nell’Eucaristia, nel povero, nell’abbandonato, nel fratello e nella sorella”, l’appello finale.

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