“Studiando la storia della moda si può capire il mondo, la forma dei corpi, l’evoluzione dei pensieri”. Ne è continua Maria Grazia Chiuri, direttrice artistica delle collezioni donna Dior, che durante la conferenza stampa di presentazione della mostra “En route”, realizzata dalla Biblioteca apostolica vaticana in occasione del Giubileo, ha spiegato come “la moda è spesso considerata qualcosa di frivolo, mentre è molto più seria di come possa apparire”. All’interno della mostra Maria Grazia Chiuri, in collaborazione con Karishma Swali e gli artigiani della Chanakya School of Craft, propone tramite una installazione una riflessione che, a partire dalle vicende di sei viaggiatrici di fine ‘800, si sviluppa intorno al rapporto tra moda e viaggio, sul potere dell’abito di liberare il corpo, renderlo idoneo al movimento, e un giro del mondo tra carte e cartamodelli. “La moda è in se stessa è un viaggio”, ha spiegato Chiuri: “i suoi momenti costituiscono delle mappe, la prima della quale è il cartamodello. Le donne vittoriane, nel momento di mettersi in viaggio, hanno sentito il bisogno di cambiarsi d’abito, e il primo indumento che hanno tolto è stato il corsetto. C’è una sovrapposizione tra la mappa del viaggio e il cartamodello: in ogni Paese le donne viaggiatrici hanno incontrato tessuti e ricami, e il nostro intento è stato proprio quello di descrivere il mondo attraverso tessuti e ricami, attraverso un viaggio tra le stesse tecniche ma interpretate in modo diverso. Tessere è stata la prima attività umana, il telaio è stato il primo computer dell’umanità”. “È un grande privilegio essere stata invitata a esporre nella Biblioteca Apostolica Vaticana, una delle più antiche collezioni di libri, mappe e manoscritti”, ha concluso la direttrice artistica di Dior: “Conoscenza e creatività sono per me totalmente intrecciate”.