
“San Tommaso viveva in un contesto molto diverso dal nostro. Eppure, lui ha anticipato ciò di cui abbiamo bisogno oggi per vivere il nostro tempo. Si può vivere senza conoscenza? O meglio, si può sperare senza la conoscenza? Negli anni passati forse sì. Ma oggi è davvero impossibile, anzi addirittura dannoso per la vita di ciascuno di noi. Essere in balìa del caso o delle proposte prodotte dagli strumenti tecnologici significa non costruire la propria vita”. Queste le parole che mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri, scrive nella lettera ai giovani per il mese di febbraio che prende spunto dalla figura di San Tommaso d’Aquino, sacerdote domenicano, i cui scritti sono definiti miracoli, perché invitano alla conoscenza. “Il filosofo e teologo San Tommaso ci ricorda, tanti secoli prima, che anche nel mondo moderno è possibile conoscere. Anzi è ancora più decisivo il desiderio di capire! La conoscenza non ha limiti, mentre il programma tecnologico sì. Confondere la conoscenza con il prodotto tecnologico significa tornare indietro nella storia”. Il vescovo di Teramo-Atri invita i giovani ad aprire il cuore e la mente alla conoscenza, sottolineando loto come la scienza non sia sinonimo di tecnologia. “Tommaso lo aveva capito. Il mondo moderno fa fatica a compiere questo passo perché ha paura di capire e si affida alla tecnologia. Solo la conoscenza può aprire la strada alla speranza. La tecnologia è solo uno strumento. Non abbiate paura di conoscere. Il Signore è con coloro che rischiano nella conoscenza, perché Lui ci vuole protagonisti nella e della storia. Questa è la vera via della speranza”. Così conclude mons. Lorenzo Leuzzi, “Abbiate l’umiltà di ammettere quando non avete capito. È l’umiltà di chi non ha paura. Insieme, come San Tommaso, troveremo vie nuove per costruire un mondo migliore”.