Diocesi: Bolzano, mons. Muser “chi dà la priorità alla vita, diventa un segno di speranza per la società”

“Tutti coloro che danno la priorità alla vita, diventano un segno di speranza per la società: nel parlare, nell’agire, nel proprio atteggiamento e nella propria condotta di vita, nell’aiuto concreto a tutti coloro che portano il peso dell’esistenza.” È necessario, “che facciamo sentire con decisione la nostra voce anche quando le donne subiscono violenza”. È quanto scrive mons. Ivo Muser, vescovo di Bolzano, nel suo messaggio per la 47ma Giornata nazionale per la vita (2 febbraio). Il presule ricorda che “la speranza cristiana è sostenuta dal sì di Dio alla creazione, alla vita e alla persona umana come uomo e donna. Questa speranza riceve nella fede cristiana la certezza radicale che la vita umana è indisponibile e sacra. I cristiani sono quindi profondamente amanti della vita – della vita umana e dell’ambiente coesistente. Sono amici della vita già nata così come di quella nascente, della vita realizzata come della vita con disabilità e malattia. Sono amici della vita temporale e della vita eterna”. Mons. Muser ringrazia “tutti coloro che in questo Anno Santo 2025 danno coraggiosamente e decisamente la priorità alla vita, diventando così un segno di speranza per il nostro mondo. La vita in tutte le sue forme merita rispetto, gratitudine, stupore, attenzione, e la convinzione che non possiamo fare tutto ciò che siamo in grado di fare.” Il vescovo sottolinea poi che “nell’atteggiamento verso la creazione, verso tutte le forme di vita e, soprattutto, nel rapporto con la vita umana si gioca la fede in Dio”. Per questo mette in guardia: “È pericoloso permettere e applicare suddivisioni: non nato-nato; sano-malato; disabile-normale; giovane-anziano; degno-indegno di vivere. La storia è piena di esempi ammonitori! Qui è importante essere chiari e inequivocabili, per il bene della persona e della sua dignità donata da Dio”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Diocesi