Papa Francesco: a vescovi di Valencia, “non possiamo prendere alla leggera la sofferenza delle persone”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Non possiamo prendere alla leggera la sofferenza delle persone e cercare di consolarle con frasi di circostanza e di buona volontà”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza i vescovi, i seminaristi e i formatori della provincia ecclesiastica di Valencia. “La nostra speranza ha un nome, Gesù, quel Dio che non si è disgustato della nostra argilla e che, invece di salvarci dal fango, si è trasformato in argilla per noi”, il riferimento al Giubileo: “Ed essere sacerdote è essere un altro Cristo, è diventare argilla nel pianto della gente, e quando vedete la gente spezzata, perché a Valencia c’è gente spezzata, che ha perso la vita a pezzi, voi date loro pezzi, pezzi di voi stessi, come fa Cristo nell’Eucaristia”. “È un’immensa oscurità che avete vissuto e state vivendo”, il riferimento al Dana che ha flagellato Valencia: “E penso all’aiuto disinteressato di tante persone, agli occhi pieni di dedizione della gente, che ha saputo illuminarci con la tenerezza di Dio”, l’omaggio del Papa: “Voi siete chiamati a lavorare in questo campo. Il Dana non è un fenomeno atipico che semplicemente speriamo non accada più, è l’estrapolazione di ciò che ogni essere umano affronta quando subisce una perdita e si sente solo, fuori posto, bisognoso di sostegno per poter continuare”.

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