“Siamo a disposizione della famiglia di Alberto Trentini per realizzare un incontro. Infatti, in occasione della giornata internazionale dei diritti umani, il 10 dicembre 2024 – il presidente della Repubblica bolivariana del Venezuela, Nicolas Maduro, ha riattivato parzialmente, la permanenza dell’ufficio dell’Alto commissariato per i Diritti umani delle Nazioni Unite a Caracas”. Lo afferma, al Sir, Carlos Carlos De la Torre, rappresentante aggiunto dell’Alto commissariato, numero due dell’ufficio di Bogotá, capitale della Colombia, e organizzatore della visita dell’Alta commissaria, Michelle Bachelet, in Venezuela, in riferimento al caso del cooperante veneziano Alberto Trentini, da oltre due mesi detenuto in Venezuela, senza che di lui si abbiano notizie e senza possibilità di incontro con l’ambasciata.
Secondo De la Torre, “il primo passo è contattare il gruppo speciale delle Nazioni Unite che si occupa di detenzioni arbitrarie e sparizioni forzate. Per sparizione forzata, intendo l’arresto, la detenzione o il rapimento di persone, da parte, o con l’autorizzazione, il supporto o il consenso di, uno Stato o un’organizzazione politica; seguito dal rifiuto di riconoscere tale privazione della libertà o di dare informazioni sul destino e lo stato di queste persone, con l’intenzione di sottrarle dalla protezione della legge per un prolungato periodo di tempo”.
Prosegue il funzionario Onu: “Conosco il caso dell’ingegnere colombiano Manuel Alejandro Tique Chaves, cooperante della ong Danish Refugee Council, che svolge un importante lavoro umanitario qui in Colombia. Ho fatto visita a questa organizzazione, in alcune zone, dove opera. L’ingegnere è detenuto in Venezuela, e anche questo caso si configura come sparizione forzata. Abbiamo iniziato a indagare sul caso del cooperante italiano Alberto Trentini, coinvolgendo il nostro Ufficio, attivo in Caracas. Apprendo dai giornali italiani che dal 13 dicembre 2024, il Governo italiano non ha nessun contatto con il governo venezuelano. È preoccupante questo silenzio sulla scomparsa del cooperante italiano avvenuta il 15 novembre 2024. Ripeto, come ufficio dell’Alto commissariato, siamo disponibili a incontrare la famiglia di Alberto Trentini. Ora stiamo analizzando l’impatto della mozione del Parlamento Europeo sul Venezuela e del primo Congresso mondiale sulle sparizioni forzate”.
Conclude Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina, che ha contribuito alla raccolta delle dichiarazioni di De la Torre, a margine di una veglia di preghiera promossa dai gesuiti, nella capitale colombiana, per la pace nella regione del Catatumbo: “Il funzionario fa capire anche l’importanza di non delegare solo alla diplomazia degli Stati temi delicati, come per esempio le sparizioni forzate, ma di coinvolgere la diplomazia dei popoli, con la mediazione del sistema delle Nazioni Unite e l’intervento della società civile in aree di crisi umanitaria”.