Perù: card. Castillo e i vescovi su restrizioni al card. Cipriani rese note dalla Santa Sede, “rimandati soprattutto all’immenso dolore delle vittime”

In una lettera al popolo di Dio, diffusa ieri, il cardi. Carlos Castillo, arcivescovo di Lima, manifesta il suo appoggio alla Santa Sede, che domenica scorsa ha reso noto, in seguito a notizie apparse sulla stampa, con una dichiarazione del direttore della Sala stampa Vaticana, Matteo Bruni, che al card. Juan Luis Cipriani, arcivescovo emerito di Lima “è stato imposto un precetto penale con alcune misure disciplinari relative alla sua attività pubblica, al luogo di residenza e all’uso delle insegne”. Il provvedimento in questione, preso dopo che al Vaticano era giunta una denuncia relativa ad abusi su un minore risalenti a inizio anni Ottanta, è stato “firmato e accettato” da Cipriani. E “benché in occasioni specifiche siano stati accordati alcuni permessi per venire incontro a richieste dovute all’età e alla situazione familiare del cardinale, allo stato attuale, tale precetto risulta essere ancora in vigore”. Nei giorni scorsi, lo stesso card. Cipriani ha confermato la notizia, negando, al tempo stesso, di aver commesso qualsiasi tipo di abuso.
Nella nota di ieri, il card. Castillo sostiene che “quanto dichiarato ufficialmente dalla Santa Sede pochi giorni fa ci rimanda, soprattutto, all’immenso dolore e alla sofferenza vissuta dalle vittime di ogni tipo di abuso all’interno della nostra Chiesa e nella società”. Una sofferenza, aggiunge, che “lacera il nostro spirito, ci interpella profondamente e ci coinvolge nella solidarietà con loro”.
Il porporato aggiunge che “ogni essere umano oltraggiato è un grido di Dio”, invita “a fare uno sforzo personale ed ecclesiale” in questo senso, aggiungendo: “In questi mesi, dopo indagini serie e precise, ci sono persone e istituzioni che si rifiutano di riconoscere la verità dei fatti e le decisioni prese dalla Santa Sede. Chiediamo a tutti di rinsavire, attraverso un cammino di conversione che comporta l’abbandono di vane giustificazioni, ostinazione e rifiuto della verità”.
Il card. Castillo sottolinea, infine, la sua “piena fiducia nelle procedure e negli strumenti penali canonici che la Santa Sede ha utilizzato, utilizza e applica, che sono in continua evoluzione e miglioramento”. Per questo, aggiunge il cardinale, “riaffermo il mio fermo e irreversibile sostegno, collaborazione e solidarietà con il Santo Padre, apprezzando il suo modo saggio di esercitare la giustizia nella Chiesa e di accogliere e proteggere le vittime”.
Poche ore dopo, con una breve nota, si è espressa anche la Conferenza episcopale del Perù, nella quale si legge: “Siamo addolorati per le recenti notizie sul card. Cipriani. Ci rammarichiamo per il dolore sofferto dalla vittima dell’abuso e dalla comunità ecclesiale e chiediamo a tutto il popolo di Dio di rispettare il desiderio della vittima di rimanere anonima. Ribadiamo la nostra vicinanza a tutte le vittime di qualsiasi tipo di abuso. Riconosciamo la saggia decisione del Santo Padre”.

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