Papa Francesco: udienza, no a “parole al vento”, “ascoltare più di quanto parliamo”

Di fronte alla rivelazione avuta in sogno, “Giuseppe non chiede prove ulteriori, si fida: Giuseppe si fida di Dio, accetta il sogno di Dio sulla sua vita e su quella della sua promessa sposa”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata alla figura dello sposo di Maria. “Così entra nella grazia di chi sa vivere la promessa divina con fede, speranza e amore”, ha commentato Francesco: “Giuseppe, in tutto questo, non proferisce parola, ma crede, spera e ama. Non si esprime con parole al vento, ma con fatti concreti. Egli appartiene alla stirpe di quelli che l’apostolo Giacomo chiama quelli che mettono in pratica la Parola, traducendola in fatti, in carne, in vita. Giuseppe si fida di Dio e obbedisce. Il suo essere interiormente vigilante per Dio diventa spontaneamente obbedienza”. “Chiediamo anche noi al Signore la grazia di ascoltare più di quanto parliamo, la grazia di sognare i sogni di Dio e di accogliere con responsabilità il Cristo che, dal momento del battesimo, vive e cresce nella nostra vita”, l’invito finale.

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