Con una dichiarazione congiunta, le Chiese cattolica ed evangelica tedesche criticano il progetto di legge dell’Unione cristiano democratica e cristiano sociale (Cdu-Csu) per la limitazione degli afflussi di immigrati e profughi, sulla quale il Bundestag dovrebbe decidere venerdì 31 gennaio. L’inasprimento della politica migratoria, avviato dal leader della Cdu Friedrich Merz “secondo le conoscenze attuali non avrebbe impedito nessuno degli attentati”, si legge nell’odierno comunicato. In particolare, i recenti attentati a Magdeburgo e Aschaffenburg, che è risultato dalle indagini esser stati “commessi da persone evidentemente malate di mente”, hanno mostrato soprattutto “un deficit nello scambio di informazioni tra le diverse autorità e una palese mancanza di cure adeguate per i malati di mente”. La dichiarazione è firmata da mons. Karl Jüsten e dal vescovo Anne Gidion, che dirigono gli uffici di collegamento tra le Chiese cattolica ed evangelica con la politica federale a Berlino. Nella dichiarazione si sottolinea come tempi e tono del progetto siano “molto strani”, e il dibattito rischi di “diffamare tutti i migranti che vivono in Germania, fomentare pregiudizi e, a nostro avviso, non contribuisce a risolvere le reali domande che esistono”. Peraltro, nella dichiarazione si ricorda che, al momento della crisi parlamentare del governo a guida socialdemocratica del cancelliere dimissionario Olaf Scholz, i gruppi parlamentari concordarono di non procedere ad alcuna votazione in cui i voti del partito populista estremista Alternativa per la Germania (AfD) sarebbero stati decisivi: “Temiamo che la democrazia tedesca subirà un danno enorme se questa promessa politica dovesse essere abbandonata”.