La Giornata della Memoria “dovrebbe servire a prospettare un domani diverso per tutta l’umanità, a vantaggio di uno sguardo sul futuro aperto ad una rinnovata fiducia per un mondo segnato da maggior giustizia e pace, per questo rivolto soprattutto ai più giovani”. Lo afferma la diocesi di Concordia-Pordenone in un comunicato, dopo le dichiarazioni di Elio Cabib, rappresentante delle Comunità ebraiche del Friuli Venezia Giulia, durante la manifestazione del 27 gennaio a Pordenone. La diocesi ribadisce il proprio impegno nel contrasto all’antisemitismo: “È più che mai doveroso, preoccupandosi però più di sradicarlo dal cuore degli uomini che di rafforzare le difese di pur legittimi riconoscimenti”. Attraverso l’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, la diocesi sottolinea che “siamo in prima linea per impostare il dialogo non sulle attese di parte ma su di uno scambio reciproco delle rispettive visioni delle cose, evitando di pensare che si torni indietro solo perché gli ostacoli da affrontare sono molti e difficili; il cammino del dialogo intrapreso tra le diverse religioni presenti nel territorio pordenonese rafforza le aperture e le collaborazioni messe in atto nel tempo”. Infine, si richiama l’appello della senatrice Liliana Segre “senza troppi distinguo all’accoglienza reciproca e di tutti”, ribadendo che essa deve avvenire “oltre ogni differenza culturale, sociale e religiosa”, anzi “dentro le differenze, viste non come rivalità e odio degli uni verso gli altri ma per un arricchimento reciproco”. Conclude la diocesi: “Non sarebbe bene che Pordenone si allontanasse troppo da Roma!”.