Ormai una persona indebitata su 2 incontrata ogni anno dalle Fondazioni antiusura ha come causa principale del debito l’azzardo. “Se si considera che solamente nel 2023, intorno all’azzardo sono girati 135 miliardi di euro e le previsioni ci dicono che si supererà i 160 miliardi nel 2024. Le persone che soffrono di dipendenza dall’azzardo sono 1.200.000”, ricorda la Consulta nazionale antiusura.
Per questo la Consulta si unisce all’appello delle Regioni, dei Comuni e associazioni che quotidianamente operano sui territori, “ascoltando la disperazione della gente finita nella trappola disumana dell’azzardo”, “di ritirare tale proposta di riforma del gioco fisico, in quanto non è rispettosa della dignità e della salute dei cittadini”.
Per la Consulta nazionale antiusura, “è necessario rivederla insieme a tutta la normativa vigente sull’azzardo, sulle direttrici di un effettivo riordino che sappia costruire una legislazione” che sia “trasparente sul fronte degli effetti, ai rischi che produce e sulla sostenibilità sociosanitaria degli effetti negativi che produce sulle persone e – in via diretta o indiretta – sulla finanza pubblica”; “equa riguardo alla disciplina del regime concessorio, tale da non generare disparità di trattamento e conseguenti ingiusti vantaggi in questo ambito”; “attenta ai deboli che si faccia carico di limitare gli effetti negativi sia preventivamente, che in termini di presa in carico e cura”; “sussidiaria, che sappia riconoscere e attivare le responsabilità dei diversi livelli di governo territoriale (Comuni e Regioni) e dei soggetti sociali”.
“Segnare un punto di discontinuità con il passato è dunque urgente e necessario dal punto di vista normativo, che si accompagni però a un nuovo patto socio-economico in cui le istituzioni, le imprese e le associazioni trattino l’azzardo per quello che è davvero: un detrimento per la salute dei cittadini, l’erario e l’economia”, conclude la Consulta nazionale antiusura.