Striscia di Gaza: Emergency, apre la nuova clinica ad al-Qarara per offrire cure agli sfollati

Gaza (Foto Emergency)

Ha aperto la nuova clinica di Emergency nella Striscia di Gaza: situata nella località di al-Qarara, nel governatorato di Khan Younis, all’interno della cosiddetta ‘area umanitaria’ definita dall’esercito israeliano a inizio conflitto, offre primo soccorso, assistenza medico-chirurgica di base per adulti e bambini, attività ambulatoriali di salute riproduttiva e follow up infermieristico post-operatorio, stabilizzazione di emergenze medico-chirurgiche e trasferimento presso strutture ospedaliere a un bacino di diecimila persone. A renderlo noto oggi è la stessa organizzazione internazionale fondata da Gino Strada. La clinica è suddivisa in una sala d’attesa esterna, un triage, un pronto soccorso con sala di osservazione, una sala per le medicazioni, quattro ambulatori medici, un ambulatorio ginecologico, una stanza per le vaccinazioni, un dispensario per le medicine, uffici per medico e logista, una sala mensa e un magazzino. Lo staff è composto inizialmente da personale internazionale e locale (quattro medici, quattro infermieri, un farmacista, quattro addetti alle pulizie e nove guardie). “La nostra clinica risponderà ai bisogni enormi della popolazione che vive in quest’area e che permangono nonostante la tregua – racconta Francesco Sacchi, capomissione Emergency a Gaza –. La costruzione della clinica ha dovuto fare i conti con i lunghi tempi della burocrazia e con l’enorme difficoltà di reperire materiali a causa della difficoltà a far entrare aiuti umanitari nella Striscia in questi mesi. Ora è aumentato l’ingresso degli aiuti, ed è aumentata anche la disponibilità di beni di prima necessità”.

(Foto Archivio Emergency)

“Da quando siamo arrivati nella Striscia di Gaza, nell’agosto 2024, abbiamo assistito oltre settemila pazienti e abbiamo potuto constatare l’aggravarsi della situazione umanitaria giorno dopo giorno – prosegue Giorgio Monti, coordinatore medico di Emergency a Gaza –. La popolazione è provata da oltre quindici mesi di conflitto, vive in una condizione di sovraffollamento nei campi dove noi stessi operiamo. Vediamo ormai da mesi patologie gastroenteriche, dermatiti, infezioni delle vie respiratorie connesse alle condizioni di vita delle persone. Nella nuova clinica potremo arrivare a visitare fino a trecento pazienti quotidianamente. I bisogni che si sono creati a causa delle condizioni in cui le persone vivono non si risolveranno in pochi giorni, settimane o mesi, ma richiederanno un tempo molto lungo”. “Tante persone sono tornate a casa loro, ma l’hanno trovata distrutta e sono ritornate qui – racconta Eleonora Colpo, infermiera Emergency a Gaza –. Qualcuno però ha montato una tenda sulle rovine della propria abitazione. La tragedia del popolo gazawi proseguirà anche nei mesi a venire”.

Oltre all’attività nella nuova clinica, Emergency continua a lavorare nell’ambulatorio medico di base dell’associazione Cfta (Creative & Free Thought Association) di al-Mawasi dove assiste tra i 100 e i 150 pazienti al giorno. Solo la metà degli ospedali nella Striscia di Gaza (18 su 36) è, parzialmente, funzionante.

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