“Bontà, mitezza, pacatezza nel tratto”. Queste le caratteristiche di mons. Paolo Ricciardi, appena nominato dal Papa vescovo di Jesi, sottolineate dal card. Baldo Reina, vicario generale del Papa per la diocesi di Roma, all’annuncio della nomina. Il presule, dal canto suo – rende noto il Vicariato di Roma – ha ripercorso i suoi 2623 giorni da ausiliare della diocesi di Roma, “un tempo pieno, bellissimo e faticoso insieme, ricco soprattutto di tanta grazia da parte di Dio e di tante mancanze da parte mia”. “Dopo soli ventiquattro anni di sacerdozio, con bellissime esperienze parrocchiali – ha proseguito –, la chiamata all’episcopato mi ha aperto da subito alla conoscenza della realtà dei luoghi di cura, dei malati e di quanti si adoperano per loro. Mi sono arricchito, riscoprendo l’essenziale, relativizzando tanti problemi che io credevo importanti. Quando si incontrano persone allettate, genitori di bambini malati, operatori che dedicano la vita a chi soffre, si capisce quanto siamo noi malati nel cuore. Si capisce che basterebbe così poco per essere più cristiani, più umani, più fratelli. Basterebbe così poco, anche tra noi, per essere più accoglienti, più aperti, più semplici, per recuperare la gentilezza. Quel ‘poco’ è nel tesoro del cuore: alcune stanze di ospedale, dove ho amministrato la cresima a malati terminali; incontri in casa di persone disabili; momenti di fraternità con i cappellani; incontri sulla Parola nelle case dei diaconi permanenti che ringrazio e a cui voglio un gran bene; i sette presbiteri e i venti diaconi che ho avuto la gioia di ordinare in questi anni; i momenti di formazione permanente che ho proposto ai preti intorno ad un camino per chiederci solamente ‘come stai?’; l’accompagnamento dell’Ordo Virginum nel cammino di discernimento e di vita; l’esperienza di momenti belli con le religiose”.