“Mai si deve consentire che strumenti pensati per mantenere una certa pace siano adoperati a fini di ingiustizie, violenze od oppressione, ma devono sempre essere subordinati alla ferma volontà di rispettare gli altri uomini e i popoli e la loro dignità, e alla assidua pratica della fratellanza”. È quanto afferma la Nota della Santa Sede sull’intelligenza artificiale nella parte dedicata alla guerra. “Mentre le capacità analitiche dell’IA potrebbero essere impiegate per aiutare le nazioni a ricercare la pace e a garantire la sicurezza, l’utilizzo bellico dell’intelligenza artificiale può essere assai problematico”, sottolinea il testo, evidenziando come “la facilità con cui le armi, rese autonome, rendono più praticabile la guerra va contro il principio della guerra come ultima risorsa in caso di legittima difesa, accrescendo le risorse belliche ben oltre il controllo umano e accelerando una destabilizzante corsa agli armamenti con conseguenze devastanti per i diritti umani”. In particolare, “i sistemi di armi autonome e letali, in grado di identificare e colpire obiettivi senza intervento umano diretto, sono grave motivo di preoccupazione etica, poiché mancano della esclusiva capacità umana di giudizio morale e decisione etica”. Di qui l’urgenza di accogliere l’invito di Papa Francesco a “ripensare lo sviluppo di tali armi per bandirne l’uso”, poiché “nessuna macchina dovrebbe mai scegliere se togliere la vita a un essere umano”. La tecnologia dell’IA, secondo la Santa Sede, rappresenta un “rischio esistenziale”, poiché conferisce alla guerra un potere distruttivo incontrollabile che colpisce molti civili innocenti, inclusi i bambini. “Le atrocità già commesse nel corso della storia umana bastano a suscitare profonde preoccupazioni circa i potenziali abusi dell’IA”, avverte il testo, sottolineando che per evitare spirali di autodistruzione è necessario opporsi con decisione a tutte le applicazioni tecnologiche che minacciano la vita e la dignità umana. Questo richiede “un attento discernimento sull’uso dell’IA, specialmente nelle applicazioni di difesa militare, per garantire che rispetti sempre la dignità umana e sia al servizio del bene comune”. Lo sviluppo e l’uso dell’IA negli armamenti dovrebbero essere soggetti ai più alti livelli di controllo etico, assicurando il rispetto della dignità umana e la sacralità della vita.