Il 74% dei Paesi dell’America Latina e dei Caraibi si trova ad affrontare un’alta frequenza di eventi climatici estremi e il 50% è considerato vulnerabile perché ha maggiori probabilità di subire impatti sui tassi di sottonutrizione a causa di questi fenomeni. Lo si legge nel rapporto sul Panorama regionale sulla sicurezza alimentare la nutrizione, pubblicato ieri dalle Nazioni Unite. “Il cambiamento climatico è oggi un problema grave quanto l’insicurezza alimentare, dove la realtà quotidiana implica il verificarsi di eventi meteorologici frequenti, di elevata intensità ed estremi. Pertanto, i sistemi alimentari non possono continuare a funzionare come prima, senza considerare che questo cambiamento è destinato a rimanere”, ha dichiarato all’agenzia Efe Rossana Polastri, direttore regionale della divisione America Latina e Caraibi del Fondo internazionale per lo Sviluppo agricolo.
Secondo il documento, la fame nella regione ha colpito 41 milioni di persone nel 2023, il che rappresenta un calo di 2,9 milioni di persone rispetto al 2022 e di 4,3 milioni di persone rispetto al 2021; tuttavia, ci sono disparità tra le sottoregioni: nei Caraibi, la fame è aumentata negli ultimi due anni, colpendo il 17,2% della popolazione, mentre è rimasta relativamente stabile in Mesoamerica, al 5,8%. Il rapporto ha rilevato che, tra il 2019 e il 2023, la prevalenza della sottonutrizione è aumentata dell’1,5% in tutti i Paesi colpiti dalla variabilità climatica e dagli eventi estremi.