“Agenda per la pace 2025. Il ruolo dell’Europa e le sfide del Giubileo della speranza”: questo il titolo dell’incontro in programma oggi, 20 gennaio, a Esperienza Europa – David Sassoli, in piazza Venezia a Roma.
I lavori sono aperti dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli esteri Antonio Tajani alla presenza di leader di Movimenti, Associazioni, sindacati, ambasciatori, giornalisti, religiosi e rappresentanti dell’Ucei e della grande moschea di Roma. L’evento è organizzato dal Parlamento Europeo in Italia.
A portare il contributo del Rinnovamento nello Spirito Santo, attraverso un videomessaggio, è stato il presidente nazionale Giuseppe Contaldo che, richiamando i valori della fraternità e della solidarietà più volte espressi dal Pontefice, ha evidenzia come “siamo chiamati ad essere costruttori e ambasciatori di pace a partire dalla nostra quotidianità. In occasione del Giubileo della Speranza, accogliamo dunque l’invito del Santo Padre e ribadiamo che dalla guerra si esce soltanto investendo nella pace: il rifiuto di ogni forma di violenza deve essere più che mai radicale. Sappiamo che i conflitti in corso nel mondo non possono cessare da un momento all’altro, ma intendiamo far sentire forte la nostra voce, affermando la nostra volontà e disponibilità a prenderci cura del prossimo, intenzionati a lasciare alle nuove generazioni il messaggio che c’è continuità e c’è congruenza tra ciò che viviamo e ciò che proponiamo. La parola che oggi consegniamo, pertanto, è testimonianza, nel mostrare uno stile di vita coerente e credibile”. In questo Anno giubilare appena iniziato, ha aggiunto Contaldo, “ci collochiamo come pellegrini di speranza con la passione, la pazienza, la creatività e l’abilità dell’artigiano, assumendo tutti l’impegno ad operare affinché le nostre comunità diventino dei veri e propri laboratori di riconciliazione, dove la fratellanza e l’accoglienza siano prassi di ogni giorno. Vogliamo formare i giovani perché si acquisisca una educazione alla nonviolenza, promuovere l’incontro con l’altro con esperienze autentiche e forti, darci da fare per incontrare l’umanità ‘invisibile’, abitare i nostri territori uscendo dalle nostre sedi e accogliere i punti di vista altrui, collaborare con le Istituzioni e sedere ai tavoli della società civile al fianco di chi opera in prima linea per difendere i diritti di ogni uomo, aprendoci a possibili realtà di pace e di giustizia: non bastiamo a noi stessi e solo insieme, infatti, possiamo dare concretezza ai sogni”. Infine, “desideriamo guardare alla nostra storia non tanto per alimentare la nostalgia, quanto più per essere memoria operante che affronta le sfide odierne con rinnovato slancio. La valorizzazione delle esperienze condivise – ha concluso – aumenta la consapevolezza e rafforza l’intenzionalità educativa. Lo spirito che deve animare il nostro servizio sta allora nel comunicare, anzitutto, la forza rivoluzionaria e generativa della Buona Novella che è l’amore di Cristo per ciascuno di noi, capace davvero di trasformare il mondo”.