
“Il Signore chiede a noi di mettere il segno della sua croce benedetta sulla fronte di tutti coloro che vengono alla nostra Caritas, gemendo e lamentandosi per tante ingiustizie perpetrate contro di loro”. Lo ha detto il Papa, ricevendo oggi in udienza, nell’Auletta Paolo VI, i presidenti e i direttori della Caritas dell’America Latina e dei Caraibi. Francesco, nel suo discorso in spagnolo, si è soffermato sui significati del termine “salvaguardia”, che oltre a “custodia, protezione, garanzia”, possiede quello di “un segno che in tempo di guerra viene posto, per ordine dei comandanti militari, all’ingresso dei villaggi o alle porte delle case, affinché i loro soldati non facciano loro del male”. “Porre questo segno virtualmente in ogni persona che ci assiste, in ogni professionista, in ogni essere umano che incontriamo – ha spiegato il Papa – significa riconoscere in lui la sua dignità di fratello in Cristo, redento dal sangue del Salvatore, vedere in lui la piaga aperta del Redentore che ci offre la sua mano tesa perché riconosciamo il mistero della sua incarnazione”. In questo senso, la salvaguardia “è un nome divino, è Cristo stesso scritto sulla fronte di ogni uomo e di ogni donna e, come in uno specchio, sul cuore di ciascuno di noi che, nella sua fragilità, vuole essere portatore del suo amore, in piccoli gesti di carità e di cura”.